Facebook non perde occasione per coprirsi di ridicolo. Ma stavolta, l’ennesima, addirittura si supera. Zuckerberg e i suoi mastini del “politicamente corretto”, sempre a caccia del male assoluto e dei malvagi universali, scivolano malamente sulla loro abissale ignoranza e censurano Raffaello Sanzio.
Il pittore più celebre del Rinascimento italiano viene bannato dal social più democraticamente corretto del ventunesimo secolo.
Ci sarebbe da ridere anche se, in realtà, è maggiore la voglia di mandarli a quel paese!
I fatti: Il Circolo dei Lettori di Milano organizza un incontro online sul pittore di cui ricorre il cinquecentesimo della scomparsa. Per pubblicizzarlo utilizzano l’immagine della Fornarina, ritratto fra i più elevati di Raffaello. Un nudo femminile di impareggiabile luminosità e bellezza. La giovane donna -di cui il pittore fu ammaliato- è regalata all’’eternità discinta, coi seni scoperti e con un impalpabile velo che nulla nasconde. Un’opera d’arte nota e ammirata ovunque. Tranne che nella cerchia dei cervelli atrofizzati che sovrintendono a Facebook.
Che, infatti, prontamente rimuovono il post. Perché, per questi incommensurabili ignoranti, l’immagine non è consona al senso del pudore proprio del social.
Ridicolo e assurdo insieme.
Come detto, non è la prima volta che succede. E, ahinoi, non sarà l’ultima. Facebook ha già censurato l’arte e i suoi maestri nel recente passato: l’ha fatto con le sculture del Canova, con i ritratti di Rubens e parecchio altro ancora.
È la forza del pregiudizio che si arroga il diritto di dire e disfare. È la moderna inquisizione del politicamente corretto. Una forma di pestilenza che ha in Zuckerberg e soci i suoi più formidabili untori. Tanto occhiuti e intransigenti quanto ridicoli e ignoranti. Sarebbe ora di bannarli dalle nostre vite.