Essere imprenditore non è per tutti, essere il presidente di una squadra di calcio, sostanzialmente, sì.
In questi giorni, soprattutto vista l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, il numero 1 del Teramo calcio, l'Ing. Franco Iachini, ha rilasciato delle dichiarazioni che, tra colleghi e tifosi, stanno creando incertezza sul futuro dell'intera Società calcistica.
Il Presidente Iachini, infatti, nelle varie interviste, ha fatto intendere che se le cose non cambieranno potrebbe lasciare la società biancorossa.
Facciamo un breve excursus per cercare di capire la visione attuale dell'Ing. Iachini.
Coinvolto da amici e istituzioni locali, tra maggio e luglio dello scorso anno, l’Ing. Iachini ha rilevato sia la società sia la gestione dello stadio Bonolis. Gioco forza, indubbiamente, è diventato un appassionato di calcio tanto da investire molto sull'allestimento della rosa e sullo stadio, con lavori di manutenzione straordinaria.
Cosi, l’innovazione che ha da sempre contraddistinto l'Ing. Iachini è entrata inevitabilmente tra le pareti del Bonolis. Primi in Italia e tra i primissimi in Europa a realizzare una tecnologia all’avanguardia mondiale, Smart Tracks, che permette il monitoraggio dei dati atletici in tempo reale tramite apposita app da smartphone o tablet: grazie a dei particolari sensori installati all’interno della superficie di gioco.
Il Teramo, per volontà del Presidente Iachini, è una delle poche squadre in Italia che posseggono uno Stadio di proprietà che permetterebbe di programmare un percorso di crescita: dal settore giovanile alle strade commerciali che potrebbero permettere di coprire gli investimenti.
A oggi però il passaggio di consegne per la gestione dell'impianto, nonostante sia stato da qualche tempo definito tra i diretti interessati, il presidente della Teramo calcio e l’imprenditore Cantagalli, non è ancora definitivo: un cambio di gestione che muove risorse consistenti.
Torniamo alle dichiarazioni fatte dal Presidente Iachini.
Intervistato via Skype, nei giorni scorsi, dal collega Walter Cori, ha dichiarato:
“Il futuro non potrà permettere investimenti come quelli messi in atto nell’attuale stagione”.
A margine della riunione di Lega, con una nota ufficiale della società, ha detto:
“Ho percepito, da parte dei miei colleghi Presidenti, tanta preoccupazione e tristezza, con un esplicito riferimento all’etica e tutti, indistintamente, hanno sostenuto la medesima tesi: non ci può essere un solo benefattore per una squadra di calcio, drenando risorse preziose dalle proprie aziende. È stato chiesto un forte ridimensionamento dei costi di gestione, questo è il momento delle riforme. Se non dovessero mutare certe dinamiche, senza l’accoglimento di determinate richieste, gran parte delle società avranno serissime difficoltà nel riscriversi, con un rischio fondato, purtroppo, anche per noi”.
Infine oggi, intervistato via Skype dal collega Alessandro Di Emidio, ha dichiarato:
“Se le istituzioni non mi daranno una mano, lascerò la presidenza. Se non cambiano le cose, non potrò andare avanti. Ogni mia 'impresa' la guardo con occhi d’imprenditore".
In conclusione, considerando tali dichiarazioni, si spera che, cessata l’emergenza da Coronavirus, le istituzioni, la politica, la città, i tifosi e tutto l’ambiente che circonda la Teramo Calcio, possa dare una mano a questo imprenditore per andare avanti. E quello che l’Ing. Iachini ha chiesto a margine della riunione di Lega e condiviso anche da altri presidenti, si realizzi, affinché ci sia una sostenibilità maggiore dei costi legati a una società di calcio, in particolare, a una società di serie C.
Tutto quanto costruito non deve venir meno né a causa dell’emergenza Covid né per mancato riscontro da parte delle istituzioni.
“Deve esserci passione, sicuramente, ma un presidente/imprenditore non può essere solo un passionale, deve avere anche un’impronta imprenditoriale”.