Lo Spread non salva la vita. La Sanità pubblica si. I Mercati finanziari non scopriranno mai il vaccino antivirus, la Ricerca scientifica si.
Ci ha già fatto cambiare abitudini, questa moderna pestilenza chiamata Covid-19. Ci farà anche cambiare idee e priorità. Facendoci finalmente ragionare meglio.
Quando la morsa assassina del virus si attenuerà per poi sparire, con la ripartenza, le regole, gli incentivi, i sostegni e quant'altro, si farà avanti una nuova consapevolezza. Ne siamo certi. Troppo tosto ed imprevedibile lo shock.
Ci sarà, c'è già!, un ripensamento generale. Sincero.
Non certo quello strumentale, autoconservativo che in questi giorni di paura e dolore ha fatto diventare improvvisamente "debitisti" fior fiore di presuntuosi e rigidi "rigoristi": nella terra del Giusti e del sempreverde "Brindisi di Girella" siamo abituati alle capriole.
Ci sarà sempre chi sosterrà tutto e il suo esatto contrario. In primis una classe politica inadeguata e incapace come quella che ci ha fatto sottoscrivere scelte sbagliate e che, ora, di fronte alla tragedia e all'indifferenza dei loro sostenitori continentali, cambia opinione senza neppure pensare di chiedere scusa. Non c'è bisogno di farne l'elenco. Sono sempre gli stessi. Facciamocene una ragione, lasciamoli alle loro risibili elucubrazioni e andiamo avanti. L'importante è imparare dalle avversità.
Perciò più Sanità pubblica, più Ricerca scientifica, più Solidarietà diffusa: è di questo che c'è e ci sarà sempre bisogno. Esattamente ciò che è stato ridimensionato, svilito, sforbiciato dall'ingordigia della speculazione finanziaria.
Siamo sicuri che gli italiani, chiusi in casa, lo stiano metabolizzando. Così come stanno comprendendo che globalizzazione, borse, rapporto deficit-pil sono solo parole senza senso se in gioco c'è la propria vita o quella dei propri cari.
Lo Spread non salva la vita. La Sanità pubblica si.