Covid19. Situazione drammatica e allarmante all'Ospedale Mazzini di Teramo


Occorre isolare immediatamente l'Ospedale



Categoria: ABRUZZO
27/03/2020 alle ore 13:11



Situazione drammatica e allarmante all'Ospedale Mazzini di Teramo: 40 persone tra medici, infermieri ed OSS sono stati infettati dal Covid-19. Il sindaco, Gianguido D'Alberto, ha chiesto l'immediato commissariamento della direzione sanitaria.

Occorre isolare immediatamente l’Ospedale Mazzini di Teramo dove si concentra un vasto focolaio di contagio.

A chiederlo in una nota è il consigliere di Parità della Provincia di Teramo, Monica Brandiferri. 

“È già troppo alto – afferma Brandiferri - il numero di operatori sanitari positivi al Covid-19, sono troppi i casi per aspettare ancora le risposte degli altri test effettuati in questi giorni. Mi rivolgo alle Autorità Competenti, anche al Presidente della Regione Abruzzo, affinché ascoltino il mio appello. L’isolamento di tutto l’ospedale Mazzini deve avvenire subito al fine di tutelare la vita dei pazienti ricoverati che, purtroppo, in tanti stanno risultando positivi ai tamponi. Stiamo parlando della vita di persone che hanno diritto, in un momento difficile della loro vita, di non essere lasciate sole. Ora non è il momento delle polemiche ma sono tante le domande che mi vengono poste alle quali è difficile dare risposte: dal perché il reparto di oncologia non è stato chiuso appena è scattata l’emergenza al perché fino all’altro ieri sera si lasciavano entrare in reparto i famigliari per somministrare il vitto, quando già medici, infermieri e OSS erano risultati positivi e si erano fatti i tamponi agli stessi pazienti. Un reparto con pazienti immunodepressi doveva essere messo da subito in isolamento".

"È ora di chiudere tutto, prima che la stessa situazione si possa ripetere in altri reparti. In questo momento delicato è importante anche tenere alta l’attenzione sui pazienti ricoverati nei reparti dove si registrano medici e infermieri tra i contagiati. Occorre sanificare gli ambienti per tutelare anche il diritto alla salute e alle cure dei pazienti”, conclude.