New York. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all'unanimità lunedì un ulteriore inasprimento del regime sanzionatorio a carico della Corea del Nord, in risposta al test nucleare effettuato dieci giorni fa dal regime di Pyongyang. La risoluzione punta a limitare le importazioni petrolifere da parte della Corea del Nord a soli due milioni di barili annui, a bloccare le esportazioni di prodotti tessili e a consentire il sequestro di tutte le navi da carico che non accettino di essere sottoposte a ispezioni in alto mare.
Gli Stati Uniti hanno proclamato vittoria per la decisione di Russia e Cina di votare in favore delle nuove sanzioni; per ottenere il sostegno unanime alla risoluzione, però, gli Usa hanno dovuto rinunciare all'embargo petrolifero completo nei confronti di Pyongyang e al congelamento di tutti gli asset detenuti all'estero dal dittatore nordcoreano, Kim Jong Un. Mosca e Pechino hanno tentato di spingere gli Usa verso una soluzione diplomatica, insistendo affinché il testo della risoluzioni includa una richiesta di ripresa dei negoziati.
Tutte le parti dovrebbero "mantenere il sangue freddo" e "riprendere i negoziati il prima possibile", ha dichiarato l'ambasciatore cinese all'Onu, Liu Jieyi; i suo collega russo, Vassili Nebenzia, ha citato la necessità di un "accordo politico", ed ha avvertito che il mancato impegno delle parti per la ripersa dei negoziati "si tradurrebbe in una violazione diretta del consenso raggiunto in seno al Consiglio".
I media di Stato nordcoreani hanno rivolto un duro attacco all'ambasciatore Usa all'Onu Nikki Haley prima del voto sulla risoluzione, minacciando di "far pagare agli Stati Uniti il giusto prezzo"; a dispetto della retorica, però, da Pyongyang giungono segnali di apertura: funzionari del ministero degli Esteri nordcoreano starebbero organizzando colloqui informali con ex funzionari statunitensi in Svizzera, stando a fonti citate dalla televisione giapponese.
Nel frattempo, la "Washington Post" di scaglia contro la Russi,a che accusa di "minare gli sforzi sanzionatori tesi ad arrestare il programma nucleare nordcoreano". Secondo il quotidiano, che cita "funzionari statunitensi", "contrabbandieri russi" stanno accorrendo in soccorso della corea del Nord con carichi di petrolio e altri rifornimenti vitali che potrebbero vanificare l'effetto delle sanzioni appena approvate dal consiglio di sicurezza.
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