"L’Italia è in ritardo, deve fare tesoro degli errori del passato. Ma la logica del declino si può e si deve rovesciare”. Sono le parole del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan pronunciate durante il convegno che si è svolto al teatro Marrucino di Chieti su “Silvio Spaventa: l'Abruzzo che pensa Italia”.
Nel suo intervento si è soffermato sul concetto di visione, quella che ebbe l’illustre abruzzese quando nel 1876 elaborò il progetto di legge per la nazionalizzazione della rete ferroviaria.
"La visione va tradotta in misure concrete". Non bastano solo le buone idee – ha affermato Padoan-, queste vanno tradotte in cose concrete, altrimenti a cosa serve la politica?".
Secondo il ministro dell’Economia sono tre i casi emblematici in cui l’Abruzzo ha dimostrato la capacità di raggiungere traguardi a livello locale che hanno contribuito alla realizzazione della “visione nazionale”. Il primo – ha elencato Padoan- riguarda l’uscita del commissariamento sulla sanità abruzzese; il secondo si è concretizzato con l’uscita dall’obiettivo uno dei fondi europei (stanziati per promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo, ndr); infine con la ricostruzione post terremoto a L’Aquila”.
Il ministro si è soffermato anche sull’attività dell'attuale governo: "Lasciamo in dotazione un'economia in migliore stato, grazie al lavoro delle famiglie italiane, delle imprese, ma anche di questo governo”. Due le misure concrete che Padoan ha evidenziato: “l'introduzione del reddito di inclusione per la lotta alla povertà e l'approccio del benessere economico-sociale (Bes)".
Padoan ha affermato che "le risorse ci sono, ma manca la capacità di usarle, manca il meccanismo di progettualità e questo vale sia per la ricostruzione che per le grandi opere".
In conclusione ha rivolto un pensiero ai giovani: “Se Spaventa fosse qui oggi, sicuramente si sarebbe dedicato al miglioramento delle reti telematiche e all’economia digitale. La ricchezza di un Paese risiede nella conoscenza e la conoscenza si trova negli individui. Pertanto occorre puntare a un sistema di istruzione che permetta ai nostri figli di essere la ricchezza del domani”.
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