L'Europa di nuovo con la bacchetta in mano contro l'Italia alla voce sovraffollamento carcerario. Non solo il dato nazionale (57mila detenuti contro i 50mila posto disponibili) che ha sollevato il caso in quel di Bruxelles, ma anche quello abruzzese con cinque carceri su otto in sovraffollamento. Accade a Chieti, a Sulmona, a Teramo, a Pescara e a Lanciano. Si salvano solo quelle di Avezzano, L’Aquila e Vasto.
In particolare, dai grafici di maggio 2017, elaborati dal Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) in collaborazione con l'Associazione Pianeta Carcere su dati ufficiali del D.a.p., in Abruzzo ci sarebbero 153 detenuti in eccesso, con un affollamento delle carceri del 109,58 per cento. Sarebbero 1597 i detenuti previsti, mentre 1750 quelli presenti.
Il numero dei "detenuti in eccesso" reale, ovvero la somma delle persone detenute in più rispetto alla capienza di ogni singolo carcere, in Abruzzo è di 265, mentre il totale dei detenuti coinvolti nel sovraffollamento ( tutte le persone detenute rinchiuse nelle case circondariali sovraffollate) sono 1380.
Dallo schema emerge che il 7 per cento equivale al totale dei posti non utilizzati, ma ugualmente disponibili. Inoltre sono 1124 i poliziotti che prestano effettivamente servizio, ben 161 in meno di quelli programmati.
La situazione delle carceri abruzzesi, quindi, contribuisce a causare l'ennesimo richiamo per l'Italia che era stata già condannata dalla Corte di Strasburgo con la sentenza ‘Torreggiani’, nota per aver affrontato il problema strutturale del malfunzionamento del sistema penitenziario italiano.
Dall'ultimo rapporto sull’Italia del Cpt, il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa, redatto in base alla missione condotta nell'aprile 2016, le “carceri italiane risultano sovraffollate a causa di istituti di pena che operano ancora al di sopra della loro capacità”.
Nel documento, che denuncia anche numerosi casi di maltrattamento, il Cpt, rammenta inoltre all’Italia di rispettare gli standard che il comitato ha fissato per lo spazio che ogni detenuto deve avere a sua disposizione in cella: sei metri quadrati di spazio vitale, esclusi i sanitari, in cella singola, e quattro metri quadrati in una cella che occupa con altri.
Preoccupato anche il governo italiano. Nella sua risposta al rapporto del comitato rende noto che il 26 marzo 2017 erano detenute 56.181 persone. Ipotizza anche misure da prendere al riguardo. Una è quella di permettere ai detenuti stranieri di scontare la pena nei loro paesi, l'altra è di ricorrere con maggiore frequenza alle misure alternative alla detenzione.
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