L’argomento della sanità torna ancora una volta al centro degli scontri politici. Questa volta ad entrare a gamba tesa sull’argomento è il Presidente della Commissione Vigilanza della regione Abruzzo, Mauro Febbo, prendendo di mira il Tavolo di Monitoraggio congiunto tra i tecnici del Ministero dell’Economia e della Salute e l’ente regionale.
“I miei timori sul perché Paolucci ha tenuto ‘secretati’ i documenti per un mese si sono materializzati” - afferma Mauro Febbo -. “Infatti, in seguito alla mia richiesta del 4 agosto, solo il 1 settembre ho potuto prendere visione del verbale, di ben 75 pagine, della riunione svoltasi il 26 luglio scorso e sono rimasto esterrefatto e allibito poiché viene fuori una realtà sanitaria lontana anni luci da quella rappresentata dall’assessore dove ha palesemente nascosto alcuni dati rilevanti e spudoratamente mentito su altri punti”.
“Innanzitutto – spiega Febbo – si legge chiaramente come i 69.700.000,00 euro assegnati alla regione Abruzzo non sono assolutamente una premialità, come annunciato da Paolucci, ma semplicemente ‘le spettanze residue a tutto l’anno 2015’.
Quindi una vera, propria spettante restituzione e non un premio aggiuntivo come asserito dall’assessore alla Sanità, peraltro già iscritto nel bilancio regionale del 2015.
Dopo questa clamorosa bugia il tavolo di monitoraggio mette in evidenza una serie di criticità, lacune e, soprattutto, rinvii ai dati consuntivi del 2016 non ancora forniti dal Ministero.
I dati economici del secondo trimestre 2017 sono ancora più allarmanti e preoccupanti - prosegue Febbo -. Vengono rilevate anche ‘le carenze di posti letto in strutture residenziali per anziani’ e questo credo sia un degli elementi gravi che sul sistema dei servizi i territori risentono maggiormente, strettamente collegate con le chiusure dei piccoli ospedali.
Così come viene denunciata la parziale e incompleta attivazione di Aggregazione Funzionale Territoriale e Unità Complessa di Cure Primarie sull’intero territorio regionale”.
“Altro allarme che viene segnalato sono la crescita esponenziale dei debiti verso i fornitori e le Case di cura dei privati”.
La spesa farmaceutica, del periodo anno 2016, “ha avuto un scostamento di circa 28 milioni di euro (in più) per la spesa territoriale e di circa di 45 milioni di euro (in più) per la spesa ospedaliera”.
“Quindi – conclude Febbo – non capisco assolutamente con quale coraggio Paolucci e D’Alfonso riescano ad affermare che la nostra sanità vive momenti di crescita e stabilità. La verità purtroppo è un'altra e ben diversa da quella raccontata da questo Governo regionale come invece il Tavolo di Monitoraggio sottolinea e mette ben in evidenza”.
Immediata la replica dell'assessore alla sanità chiamato in causa.
"I casi sono due: o il consigliere Mauro Febbo non sa leggere i verbali del Tavolo di Monitoraggio, non essendosi mai occupato di sanità, oppure strumentalmente fa finta di non saperli leggere".
"Febbo sa benissimo - spiega Paolucci - che le verifiche sugli adempimenti Lea avvengono a distanza di 24 mesi dal periodo a cui si riferiscono, tanto è vero che tutte le Regioni (quelle ovviamente più virtuose) sono alla verifica dei Lea del 2015. Del resto, quando lo stesso Febbo lasciò il governo della regione nel 2014, l'Abruzzo era ancora inadempiente rispetto ai Lea del 2011.
In questo verbale, invece, come ampiamente dimostrabile dalla lettura dei documenti, viene riconosciuto alla regione non solo un valore molto positivo dei Lea, ma anche un miglioramento della qualità delle cure. Di qui la premialità di 69 milioni e 700mila euro, che i tecnici chiamano 'residui 2015', e che spettano proprio quando si è adempienti rispetto agli obiettivi fissati".
"Mi attendo anzi le scuse da parte di Febbo - conclude Paolucci - perché proprio in aula, ed è ai verbali della seduta, disse che avrebbe voluto vedere come avremmo risolto il nodo dei Lea. Questo governo regionale lo ha risolto ed ha ottenuto un punteggio pari a 182, mai raggiunto dall'Abruzzo.
D'altra parte come non ricordare che Febbo fu quello che propose al posto del Cardiochirurgico di Chieti (un polo da 12mila metri quadrati, da noi aperto e attrezzato), un centro studi per gli anziani".
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