Fiume Sangro e Lago di Barrea inquinati, gli ambientalisti "un vero scempio"


"Le acque nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise sono indecenti". Soa presenta esposto alla Procura di Sulmona


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
07/09/2017 alle ore 18:04

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“Le acque del fiume Sangro e del Lago di Barrea nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise sono in condizioni letteralmente indecenti”. La denuncia arriva dalle associazioni ambientaliste Forum H2o e Stazione ornitologica abruzzese (Soa) che documentano attraverso una galleria fotografica e alcuni filmati “lo scempio che sta avvenendo da mesi in un'area protetta di importanza mondiale”.

“La Soa lo scorso 25 luglio aveva depositato un primo esposto sugli scarichi nel lago di Barrea e sul fatto che in questo corpo idrico, pur non individuato dalla Regione Abruzzo quale area di balneazione, tantissime persone facevano il bagno regolarmente. Un lago non monitorato a norma di legge per scopi di prevenzione sanitaria a tutela dei bagnanti –commentano le associazioni-. Il primo agosto l'Arta aveva eseguito un controllo al depuratore di Barrea e al fosso sottostante. Entrambi presentavano forti criticità. Invece il controllo al depuratore di Civitella Alfedena era risultato conforme. Poichè i sindaci continuavano a non adottare le obbligatorie ordinanze previste dal D.lgs.116/2008 sulla balneazione, la Soa e il Forum H2o domenica 27 agosto hanno svolto un sopralluogo sia su diversi punti del Lago di Barrea sia a Pescasseroli sul Sangro, per il quale nel frattempo erano arrivate altre segnalazioni- spiegano nella nota.

Secondo il Forum e la Soa “è stata un'esperienza traumatica pure per attivisti che da decenni sono abituati a vedere ogni tipo di nefandezze in tema di fiumi e di depurazione; nel parco d'Abruzzo c'è una gravissima situazione sanitaria ed ambientale, la peggiore per quanto riguarda la depurazione a memoria degli attivisti, tenendo anche conto che Pescasseroli dovrebbe essere la Capitale della natura d'Italia”.

Le associazioni commentano le immagini raccolte e le definiscono inquietanti: “Per quanto riguarda il lago di Barrea in due fossi si avvertiva un tanfo nauseabondo, in particolare in quello di Barrea in cui scarica il depuratore e in minor misura in quello sottostante il depuratore di Civitella Alfedena. Tra l'altro a meno di 1 km dal fosso di Barrea vi è il ‘lido delle Gravare’, un'area attrezzata con lettini e ombrelloni dove domenica c'era il pienone con decine di persone in acqua, compresi molti bambini. Il tutto in un lago, come detto, non monitorato secondo le norme sanitarie vigenti e secondo le stringenti procedure di legge che sono applicate ai tratti costieri e al Lago di Scanno”.

Gli ambientalisti entrano nel dettaglio anche sulla situazione di Pescasseroli. “Nel tratto urbano il fiume era completamente a secco. L'alveo si riempiva nuovamente di liquido marrone allo scarico del depuratore, appena fuori il centro abitato”.

Insomma la situazione secondo Forum dell’Acqua e Soa è grave e “l'Italia rischia una nuova pesantissima condanna da milioni di euro visto che la sentenza della Corte di Giustizia del 2014 sulla depurazione ha riguardato anche Pescasseroli, il cui sistema di depurazione copre una minima parte della popolazione”.

“Nel nuovo esposto, a firma della Soa – si legge nella nota-, inviato alla Procura di Sulmona e a decine di enti il 5 settembre sera, l'Associazione ha diffidato tutte le istituzioni competenti, comprese quelle di vigilanza, ad emanare le ordinanze di divieto di balneazione e ad operare affinché cessino immediatamente attività che provocano la grave alterazione dei corpi idrici. Non è che i ritardi nella realizzazione del nuovo depuratore di Pescasseroli possono autorizzare a scaricare liquami in un fiume. A mero titolo di esempio, lo scarico di liquami può essere interrotto anche ricorrendo ad autobotti, come avvenne a Francavilla 2 anni fa".

"Per quanto riguarda la balneazione ieri abbiamo appreso che i tre comuni rivieraschi, Barrea, Villetta Barrea e Civitella Alfedena il 4 e il 5 settembre, con gravissimo ritardo, a fine stagione turistica e solo dopo un ulteriore intervento della Asl, hanno emesso le ordinanze di divieto di balneazione nel lago".

"Nell'esposto – concludono gli ambientalisti- si chiede un intervento radicale da parte della Procura di Sulmona visto che appaiono evidenti numerose omissioni e inadempienze e che sussistono gravissimi fenomeni di inquinamento ambientale, anche di habitat protetti a livello comunitario per il quale è stato introdotto qualche anno fa uno specifico reato".

 

GALLERIA FOTOGRAFICA


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