È il "decreto clima" che spiega l'azzardo di Salvini


L'Italia accucciata a Bruxelles non può agire in deficit. Quindi non ha risorse


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
11/10/2019 alle ore 13:35



È questo decreto “clima” giallorosso che spiega bene l’azzardo agostano di Salvini. È questo vuoto pneumatico, questo nulla infiocchettato, strombazzato e poi varato a chiarire persino ai ciechi che l’Italia accucciata, tornata tranquilla e affidabile dopo la sbronza populista, non può far null’altro che obbedire all’Unione europea: stringere la cinghia e tacere.

Quattro spiccioli e neppure certi per il "green deal" partorito da Rocco Casalino per il suo "Giuseppi" che dovrebbe nascondere la cruda verità: col debito che continua a salire e coi paletti sul deficit-pil, soldi da spendere non ce ne saranno.

Non potranno attivare nessuna crescita i giallorossi. Lo sa Conte, lo sa Gualtieri e pure Di Maio e Zingaretti. Non potranno dare un’accelerata all’economia né ossigeno alle famiglie; non potranno abbattere le tasse ne’ ai lavoratori ne’ alle aziende; non potranno varare il necessario piano per le infrastrutture da realizzare (tantissime) e per quelle da mettere in sicurezza (ancor di più); non potranno dare più soldi a scuola, università e ricerca e men che meno agli insegnanti che sono tra i peggio pagati al mondo; non potranno accrescere la capacità e la qualità sanitaria delle regioni ne’ potranno migliorare numeri ed efficienza delle forze di polizia; non potranno fare alcunché per i consumi né per le mille crisi aziendali: mentre gli altri spendono, camminano e si attrezzano a contrastare una possibile nuova recessione, noi staremo fermi.

Quindi, regrediremo. Continuando però a pagare allettanti interessi sul nostro debito, che è ciò che interessa ai mercati nonché il vero lascito di quella Prima Repubblica spazzata via dalla caduta del Muro di Berlino più che da "Mani Pulite".

Ma non è tutto. Forse è meglio prepararsi al peggio. Questo ridicolo decreto green è infatti solo l’antipasto della prossima manovra: aria fritta in padella cui seguirà la polpa della rimodulazione Iva e, forse, anche il riallineamento dei valori catastali: il salasso di capodanno. Col solito fumo delle risorse provenienti dalla "lotta all’evasione".

Ecco, se qualcuno volesse la prova provata del perché il leader della Lega si è sfilato in quel modo apparentemente bizzarro, dia un occhio a questo "decreto verde". Altro che ubriacatura da mojto e "conto del Papeete". L'orribile leghista chiedeva di varare una manovra da almeno 50 miliardi tutta in deficit. Voleva tagliare le tasse e dare la scossa. Ma ha capito che per farlo avrebbe avuto bisogno di un fortissimo mandato popolare, non di trattare con chi - in nome del cappio dei "sacri pincipi"- non ne voleva sapere di fare la guerra a Bruxelles. Così se n'è andato all’opposizione. E gli altri hanno varato il "decreto clima".

 

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