Roba da far rizzare i capelli. E, insomma, dicono che a Matto Renzi gli siano davvero venuti i capelli dritti, saputo che tra gli sherpa di Roberto Gualtieri non di sola Iva si discute, ma di casa. Casa intesa come abitazione. Casa per fare cassa. Perchè il piatto piange e la manovra, coi suoi numeri, incombe. Tant'è che gli illuminati di sempre (piddini) e i folgorati recenti (cinquestelle) non sapendo che pesci prendere, puntano al fondo del barile per raschiarne il residuo.
Giuseppe Conte, che del popolo fu avvocato, si traveste da prestigiatore e, come nel classico gioco per allocchi, svela la buona novella delle aliquote stabilizzate, mischiando di nuovo le carte. Perchè forse non aumenteranno, ma è sicuro che saranno rimodulate. A cominciare da frutta, uova e ortaggi. E carne, pesce e pasta. Per finire col latte e coi suoi derivati. Pessima musica per quelle fasce deboli che si dice di voler proteggere.
E siccome le brutte note non stanno mai da sole, ecco che a stretto giro esce fuori la cattiva notizia.
Quella che oramai non si può più nascondere. E cioè che, per l'appunto, il governo medita di tartassare l'abitazione di proprietà. Moltiplicare la patrimoniale che già c'è. Quel prelievo del tutto piatto, talmente orizzontale da colpire indiscriminatamente ogni proprietario. Ricco o nullatenente, poco importa.
Certo che hanno provato a tenerla nascosta. Ma l'Ue che tanto bene vuole a questo governo, ci ha messo il suo zampino sotto forma di missiva. Bruxelles ha infatti ufficialmente chesto a Roma che i valori catastali degli immobili siano allineati a quelli di mercato. Fatto che provocherebbe un salasso di proporzioni inaudite per ogni proprietario di casa. Un vero patatrac, più che un inciampo. Coi renziani (e persino Di Maio) a urlare nei corridoi di Palazzo Chigi. Perchè lo capiscono bene pure loro che significherebbe darsi la zappa sui piedi. Col voto in Umbria alle porte. Roba da far rizzare i capelli.
twitter@ImpaginatoTw