Sanità, Paolucci: spese sono aumentate perché abbiamo investito e risultati ci premiano


L'assessore regionale ad Impaginato.it: "imparagonabile la qualità dei nostri risultati con quelli della precedente amministrazione regionale".


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
31/08/2017 alle ore 19:47



“Trova le differenze”. Risponde con una battuta l’assessore alla sanità dell’Abruzzo, Silvio Paolucci, alle polemiche seguite alla pubblicazione dei dati sul monitoraggio sui conti di settore elaborato dal Ministero della Salute e del Mef. E lo fa invitando a comparare quelli contenuti in un analogo documento datato 4 agosto 2014. Relativi all’attività ed agli obiettivi in ambito sanitario raggiunti dalla precedente amministrazione regionale.

“Noi - dice Paolucci ad Impaginato.it - abbiamo sicuramente puntato molto sui Livelli di assistenza sanitaria (Lea)” dice proponendo una prima considerazione. “Certo, abbiamo avuto un aumento della spesa, ma solo perché abbiamo investito. In particolare ci siamo concentrati sulla rete di emergenza-urgenza, come detto sui Lea e sugli adempimenti per l’anno 2015. Ma nel fare questo non abbiamo prodotto voragini di spesa”.

Tranciante, invece, il giudizio dell’assessore, sulla gestione della spesa sanitaria nel passato. “Alla precedente amministrazione regionale il tavolo tecnico di monitoraggio aveva indicato come ancora da superare gli adempimenti per l’anno 2011. Ciò ha significato per noi, che siamo subentrati, esserci fatti carico di quelli previsti dal 2011 al 2016: e posso già anticipare che la verifica che si sta effettuando rispetto a quest’ultima annualità sarà positiva” dice Paolucci con un certo orgoglio.

“In sanità bisogna investire, e noi lo abbiamo fatto per migliorare la qualità del servizio: investendo sul territorio. E puntando sulla prevenzione, come nel campo oncologico dove il punteggio iniziale era zero e ora è al massimo livello” sottolinea snocciolando ogni singolo risultato. “Abbiamo investito sui punti nascita, sui parti cesarei. Ho portato a casa importanti risultati. Ora scovate le differenze col passato” ripete. “La percentuale di interventi al femore tre anni fa era del 18-20 per cento ora è al 63 quando lo standard nazionale è del 60 per cento. Se non si interviene sulle fratture di femore entro le prime 48 ore il tasso di mortalità aumenta in modo esponenziale. Quanti morti sono state evitate?”

Sì, ma a che prezzo? “Gli investimenti in ambito sanitario - conclude l’assessore - comportano un iniziale aumento della spesa per poi riorganizzare i servizi e far quadrare i conti: è una sorta di sinusoide. E non andremo oltre le spese che abbiamo appena documentato”

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