Incendi Abruzzo, D'Alfonso ad Impaginato.it : "chiederemo lo stato di emergenza nazionale"


Presto nuovo Presidente del parco della Majella: "attuale vertice è scaduto, il tempo dirà se è stato anche scadente"


di Ilaria Proietti - M.E.Cosenza
Categoria: ABRUZZO
30/08/2017 alle ore 20:38



“Chiederemo lo stato d’emergenza nazionale per gli incendi che stanno divorando il nostro territorio”. Così il Presidente della regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ad Impaginato.it al termine di una giornata convulsa e caratterizzata ancora una volta da un nuovo fronte, a Luco dei Marsi, proprio quando si pensava di poter tirare un sospiro di sollievo per quello del monte Morrone, in via di risoluzione.

“Sono molto preoccupato. Quest’ultimo, ennesimo episodio a Luco dei Marsi - afferma il Governatore - sta interessando una zona vicina all’abitato, in un’area molto impegnativa per gli interventi antincendio”.

Ma, almeno sul monte Morrone, dove per giorni le fiamme hanno fatto scempio, la situazione sembra finalmente sotto controllo.

Dopo giorni caldissimi anche per le polemiche sulla tempestività degli interventi. “Abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità: tutti gli uomini a disposizione in regione sono stati impiegati sul campo, vigili del fuoco, carabinieri della forestale, volontari professionalizzati. E con immediatezza ho rappresentato a Palazzo Chigi e al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile la gravità della situazione determinata da mani criminali ed espertissime.

E sono grato davvero a tutti per la risposta che è stata data da Roma in termini di mezzi messi a disposizione della nostra regione, colpita e ferita nello stesso momento in cui altre sei regioni erano alle prese con difficoltà analoghe. L’Abruzzo, in cui si è determinata la situazione più grave sul fronte degli incendi dopo la Campania, ha avuto grazie a queste richieste di cui è stato compreso il senso e l’urgenza, cinque canadair tra quelli attivati grazie al meccanismo di richiesta di soccorso europeo e quelli a disposizione della flotta nazionale. Che va sicuramente implementata anche perché è inutile replicare a livello regionale una dotazione di mezzi di questo genere che avrebbe costi insostenibili. Vorrei anche sottolineare che l’impiego in Abruzzo dell’ericson, un mezzo assolutamente speciale, è stato deciso proprio per il fatto che a Palazzo Chigi hanno capito cosa siamo stati chiamati a fronteggiare”

Uno scenario quasi di guerra. “Un’operazione di killeraggio inedita - spiega D’Alfonso - che spero non debba ripetersi mai più”. 

Su tutto questo venerdì si farà in regione un punto della situazione: un dossier è in corso di elaborazione da parte dei tecnici per essere sottoposto a Palazzo Chigi in vista della richiesta dello stato di emergenza nazionale. “Gli atti sono quasi pronti, evidenzieremo i danni registrati in Abruzzo, a un patrimonio boschivo che per estensione non è solo regionale ma idealmente appartiene all’Italia intera e all’Europa”.

La gravità della situazione è tutta nei numeri. La devastazione può essere declinata in ettari persi a questo immenso polmone verde ma anche più semplicemente in termini di litri d’acqua che finora sono stati necessari per tentare di domare le fiamme: quasi 14 milioni di liquido gettati in oltre tremila lanci dal 1 luglio al 30 agosto. Ma mentre prosegue la conta dei danni e si cerca di capire come scongiurare nel futuro il ripetersi di una situazione di questo genere si comincia a fare anche qualche altra considerazione. “Ad aver reso ancora più difficili gli interventi di spegnimento del fuoco è stata una cattiva manutenzione del suolo che ha consentito alle fiamme di propagarsi in maniera veloce”.

Cosa ancora più grave perché avvenuto in larga parte in territorio protetto come nell’area del Parco Nazionale della Majella. “Il Presidente del Parco è scaduto e presto indicheremo un altro nominativo, si tratterà di persona proveniente dal territorio e con un profilo molto chiaro, non dovrà essere persona ‘allergica’ alla cultura della manutenzione del sottobosco che qui, come è successo, può fungere da ‘benzina’ per il diffondersi degli incendi”. Una critica neppure troppo velata rispetto alla attuale gestione dell’area protetta su cui peraltro il Presidente D’Alfonso ripetutamente ha tuonato. Ma oggi non è il tempo delle polemiche. “E’ un fatto che il presidente del parco della Maiella è scaduto. Il tempo dirà, eventualmente, se era anche scadente”