Anche il via libera del Senato al governo giallo-rosso è stato dato e ora si tenterà di accelerare sui sottosegretari e i viceministri. Un Consiglio è previsto per domani ma non viene escluso che il nodo del completamento della squadra di governo venga sciolto in una riunione successiva dell'esecutivo, prevista per il prossimo giovedì. Al momento le trattative sono in corso e portate avanti soprattutto da Dario Franceschini e Vincenzo Spadafora.
Il premier Giuseppe Conte vorrebbe conservare per sé la delega dei Servizi e promuovere sottosegretario il segretario generale di palazzo Chigi Roberto Chieppa. Lo schema ipotizzato in casa 5 Stelle per completare il 'sudoku' del sottogoverno prevedrebbe la scelta di un vice M5S per ogni ministero guidato dai dem, e viceversa. Resta il 'rebus' delle deleghe quindi con il Pd che potrebbe ottenere quella dell'editoria (in pole position il dem Walter Verini). L'obiettivo sarebbe quello di chiudere per mercoledì sera sulla lista ma le tensioni interne ai due partiti di governo potrebbero determinare uno slittamento del 'dossier': sia nel Partito democratico che nel Movimento 5 stelle si punterebbe comunque su profili nuovi, sulla linea della discontinuità.
Tra i 'papabili' in casa Pd sarebbe spuntato addirittura il nome del senatore Luciano D'Alfonso, ex presidente della regione Abruzzo. Potrebbe essere lui infatti il prossimo sottosegretario all'Istruzione del governo: in corsa per la stessa nomina però ci sarebbe anche la renziana Anna Ascani, vicepresidente dem, che fino all'ultimo era stata data per certa nell’esecutivo. Eletto senatore a marzo del 2018 dunque l'ex governatore dell'Abruzzo è uno dei nomi che circolano in questi giorni per la composizione del nuovo esecutivo. E di fatto potrebbe persino profilarsi una 'corsa a due' tutta abruzzese, l'ennesimo scontro, e chissà se sarà l'ultimo, tra l'ex governatore di regione Abruzzo D'Alfonso e l'ex vice presidente del Csm, capo oggi dell'opposizione di centrosinistra in Consiglio regionale, Giovanni Legnini.
A spingere infatti per quest'ultimo potrebbe essere il segretario dem Nicola Zingaretti: dunque la scelta dell'uno o dell'altro, di D'Alfonso o di Legnini, starà dentro una logica di equilibri tra correnti, di pesi e contrappesi tra la segreteria e i renziani che mantengono il controllo dei gruppi parlamentari dem. Pare definitivamente invece fuori dai giochi la deputata aquilana Stefania Pezzopane: di certo l'Abruzzo avrà un solo sottosegretario o vice ministro in quota democratici. Mentre sull’altro versante dei gruppi pentastellati arriva forte la richiesta di cambiare la squadra rispetto a quella della fase gialloverde.
Tra i vice ministri si fanno sempre i nomi di Francesco D'Uva (Cultura), Stefano Buffagni e Laura Castelli (Mit e Mef): restano però delle resistenze, soprattutto nell'ala 'ortodossa' che si aspetta uno 'scossone' anche nel sotto governo. In serata dovrebbe esserci una riunione del Movimento proprio per definire i criteri delle nomine.
Tuttavia il confronto tra M5s e Pd partirà soprattutto con la conferenza dei capigruppo fissata per mercoledì a Montecitorio. Il Movimento 5 stelle insiste sulla possibilità di calendarizzare il taglio del numero dei parlamentari. Nessuna pregiudiziale sulla legge di tipo proporzionale: il taglio dei parlamentari potrebbe riguardare proprio quelli dell'uninominale. Ma il Pd vuole che arrivi in Commissione il testo della riforma elettorale prima di dare il via libera al provvedimento caro ai pentastellati.
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