Abruzzo, tar dà ragione a Paolucci su ospedalieri Penne e Popoli


L'Assessore alla sanità: "i magistrati hanno anche stabilito come non ci sia stato alcun taglio dei posti letto, che anzi sono aumentati".


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
29/08/2017 alle ore 13:17



Rigettati dal tribunale amministrativo regionale i due ricorsi  contro la riqualificazione dei presidi ospedalieri di Popoli e Penne.

"Le due sentenze del tar Abruzzo - commenta l’assessore alla sanità Silvio Paolucci - dimostrano come l’intero processo di riordino della rete ospedaliera nella nostra regione, non si è basato sul rispetto acritico della normativa nazionale, vincolante con due leggi statali, ma sulla necessità di garantire assistenza sanitaria ai nostri cittadini, secondo parametri di sicurezza, qualità ed efficacia delle cure".

Nello specifico con il ricorso al tar si chiedeva l’annullamento delle delibere 55 e 79 del 2016 del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della regione Abruzzo, riguardanti il piano di riqualificazione del Sistema sanitario regionale (Ssr) 2016-2018 e l’approvazione del documento tecnico “riordino della rete ospedaliera – regione Abruzzo”.

Con l’altro ricorso (517 del 2016) si chiedeva l’annullamento della delibera 735 del 25 agosto 2016 con la quale il Direttore generale dell'azienda usl di Pescara ha recepito i decreti 55 e 79 del commissario ad acta sul riordino della rete ospedaliera della regione Abruzzo.

“La Regione - continua l’assessore - è stata capace di conciliare il necessario adeguamento a obblighi e disposizioni nazionali, con un rinnovato e moderno assetto organizzativo, in grado di rispondere ai nuovi bisogni assistenziali, ai cambiamenti epidemiologici e soprattutto creando le basi, attraverso la concentrazione dei volumi di attività ospedaliera, di un migliore esito e qualità delle cure nei centri di riferimento.

Non solo: i magistrati hanno anche stabilito come non ci sia stato alcun taglio dei posti letto, che anzi sono aumentati. 

Vorrei fossero chiari due aspetti, che considero importanti: non ci sono strutture che chiudono, ma ci sono strutture che vengono riqualificate.

Abbiamo portato avanti questa riconversione non per risparmiare, perché ci attendono investimenti importanti in sanità, ma per utilizzare bene il capitale umano, le risorse professionali e le strutture ospedaliere e territoriali. 

Il secondo aspetto - sottolinea l’assessore regionale - è che l'atto programmatorio della rete ospedaliera, che ci ha consentito di salvare anche presidi a rischio di chiusura, è solo un punto di partenza. 

Verrà implementato con successivi provvedimenti attuativi e migliorativi, che saranno destinati a regolamentare nel dettaglio le vocazioni specifiche di ogni singolo nodo della rete e l'attuazione di una vera integrazione ospedale territorio per la continuità assistenziale dei nostri pazienti”.