Il Colle sta per perdere la pazienza, mormorano le mura quirinalizie. E vista la consueta calma di Sergio Mattarella significa che si è giunti vicinissimi al limite. Oggi si vota sulla piattaforma Rousseau: a “urne web” chiuse due saranno gli unici scenari presi in consderazione davvero dal Capo dello Stato. In caso di vittoria dei sì, rapida evoluzione della crisi con domani la lista dei ministri, giovedì il primo Cdm e venerdì la fiducia alle Camere.
Se invece nella piattaforma di Casaleggio a cui hanno diritto di voto poco più di 100mila iscritti dovessero prevalere i no, allora Luigi Di Maio dovrebbe formalizzare al Colle tale circostanza, così da aprire la strada alle elezioni anticipate fissate per il 10 novembre prossimo.
Il tutto preceduto da un governo elettorale, con pochi ministri, per assicurare il passaggio indolore in questi 60 giorni e soprattutto con una guida del Viminale che non sia anche player di questa partita (ed è questa una premura per il Quirinale). Altre opzioni al momento sono escluse.
Nel mezzo la battaglia tutta intestina al M5s, tra la fazione che punta senza se e senza ma sul governo con il Pd (non solo il nuovo capo politico Giuseppe Conte, ma l'ala grillina galvanizzata dal messaggio del comico) e quella meno incline a “mescolarsi con quelli lì, che rispetto a noi sono un'altra cosa”, così come ripeteva Gianroberto Casaleggio agli storici collaboratori.
In serata il responso.
twitter@ImpaginatoTw