Morto e resuscitato che solo il Cristo fu piu veloce, Giuseppe Conte alla fine lo farà il suo bel governo giallorosso. Il piede gli può sempre scivolare, è chiaro, ma la paura grillina e piddina sono il mastice con cui l’avvocato -che ha voltato le spalle al popolo per genuflettersi ai potenti- è convinto di poter saldare quest’alleanza contro natura.
Glielo hanno spiegato per filo e per segno, a Biarritz, Macron e la Merkel: liberaci dall’orrido sovranista Salvini, chiudi gli occhi sui debiti delle banche tedesche e francesi, non fiatare per lo shopping che continueremo a fare in Italia e, in cambio, ti garantiremo l’ossigeno per sopravvivere.
Ovviamente, avere a disposizione qualche zero virgola in più sul deficit è molto meno dei canonici trenta denari e non servirà ad alleviare una pressione fiscale assurda e insopportabile. Ma volete mettere la goduria che “Giuseppi” potrà continuare a provare? Guidare, con ciuffo e pochette d’ordinanza, il governo del Belpaese senza mai aver chiesto ne’ avuto lo straccio di un voto? Impagabile.
Roba che solo nella “matura” democrazia italiana, con tanto di Costituzione “più bella del mondo”, può accadere! Certo, ci sarà ancora da convincere e costringere quel Di Maio alla cui dabbenaggine deve la poltrona; ci sarà da patteggiare caselle e nomine con Zingaretti, ma soprattutto con l’amico Renzi che ha in pugno il Senato; ci sarà da ancorarsi persino a quel Franceschini che, al confronto, lo scorpione in groppa alla rana è un amico sincero. Ma poi si farà.
Perché Papa Bergoglio lo vuole e le Ong hanno innalzato già il granpavese. Perché, soprattutto, come ha candidamente spiegato il sindaco di Milano, Beppe Sala, bisogna arrivare ad eleggere il prossimo inquilino del Colle. Che non può mai spettare ai sovranisti anche se i sovranisti sono maggioranza assoluta nel Paese.
È la consuetudine della democrazia italica che lo impone. Non si sfugge. Così, quel che valse ieri per Mario Monti vale oggi per Giuseppe Conte. Sempre che, prima o poi, non gli scivoli il piede. E faccia la stessa fine.
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