Mentre Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti sono impegnati ad incontrare oggi i rispettivi partiti, va segnalato lo scatto in avanti del fondatore del M5s. Il comico Beppe Grillo sferza l'ex vicepremier campano e in un intervento sul Fatto Quotidiano usa termini perentori.
Parla di "una testa rivolta a Luigi, incazzata e ancora stupefatta per l'incapacità di cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose. Con i punti che raddoppiano come alla Standa". E conclude: “E' bello cambiare le cose”.
Conte stanco, si chiede? “È l'unico che ha una casa dove andare, che possiede un filo conduttore interiore. Una persona eccezionale perché capace di rimanere normale: non sono tantissimi". Ma è evidente il doppio colpo: la sua spinta a benedire da un lato la nascita del govetno giallo-rosso e a criticare Di Maio dall'altro probabilmente per i suoi giochi al rialzo che sabato scorso hanno fatto temere una rottura.
Intanto domani dalle 9 alle 18 sulla piattaforma Rousseau si terrà il voto dei militanti con questo quesito: "Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?".
Sul toto ministri intanto si staglia l'ombra del centro cattolico, con possibili ministri affidati a Gabrielli, De Micheli, Casini. Resta il nodo sulla Difesa, dove si sono sollevate molte critiche sulla possibilità che vada a Di Maio; sugli Esteri dove occorre una figura di caratura internazionale e ovviamente sull'Economia.
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