La risibile ascesa di Giuseppe Conte


L'avvocato del popolo divenuto "garante" del Sistema. Con l'abbraccio di Trump


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
27/08/2019 alle ore 18:58



Da "avvocato del popolo" a "garante" del sistema. Ascesa incredibile, seppur risibile. Ma ecco, Giuseppe Conte, avvocato foggiano che s'appresta a governare coi piddini contrapposti di Renzi e Zingaretti, dopo aver governato col demonio populista Salvini, mica sarà "garante" solo del vecchio, caro sistema Italia? E no, signori miei. 

L'azzimato presidente del Consiglio uscente e subitamente rientrante e vieppiù Elevato per volontà non solo di Beppe Grillo, è oramai il campione, praticamente l'unico, del Potere. Quello felpato, ma con la P più che maiuscola. Potere che tutto vede, tutto considera e tutto prevede. Persino il docile ritorno a casa dei Vaffanculisti pentastellati.

È concavo, convesso e allorquando eretto Giuseppe Conte, carbonaro alla bisogna, seppur moderato nei toni, negli atteggiamenti e negli insegnamenti. Più che di buona volontà è uomo di Buonafede.

Ed è perciò l'ideale per guidare financo truppe così conflittuali, confuse, impaurite e divergenti. Lui, scommettono!, sarà non solo la garanzia, ma la sintesi.

A lui guardano con consumato trasporto i ritrovati amici francesi e i neo-accondiscendenti fratelli tedeschi, pronti entrambi ad aprire il portafogli e ad ordinare alla Ursula di Bruxelles di allentare morso e briglie pur di non far stramazzare al suolo il ciuccio tricolore guidato da un così ardimentoso fantino.

Lui il campione che quest'Europa acciaccata dall'addio britannico, cercava da tempo per dimostrare a se stessa di essere ancora vivente e non vegetale. Lui, il moderno Mario Monti, più radioso, meglio ancor rasato e senza quell'espressione mortifera cui s'accompagnava il bocconiano che tolse il pane di bocca a mezz'Italia.

Il disperato bisogno di porre argine alla tracimazione nazional-populista ha incontrato, seppur senza volerlo, il campione adatto. Lo ha coccolato e istruito per 14 mesi. Consigliandolo di tenere importanti deleghe per sé e di aver pazienza. Cosìcchè quando è arrivato il momento (e il Truce ha scoperto l'inghippo!) Giuseppe Conte era già al posto giusto. Talmente giusto che gli è arrivato l'abbraccio, "ingombrante" (per tutti i sinceri democratici), persino dell'orrido Donald Trump.

Che però, per questa volta (ma solo per questa!), riceverà se non il plauso, almeno il silenzio imbarazzato e complice di ogni progressista nostrano. Evviva!

 

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