venerdì 03 maggio 2024
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La croce del Perdono diventa maggiorenne. Il prezioso dono che viene offerto simbolicamente dalla città dell’Aquila al cardinale che apre la Porta Santa il 28 agosto di ogni anno compie il suo diciottesimo genetliaco.
Una tradizione che nasce nel 1999, anno in cui il Comune del Capoluogo di regione commissionò all’artista orafa Laura Caliendo la creazione di una prima croce.
“Solo l’anno successivo abbiamo deciso di iniziare a donarla alla città e quindi di creare quella che ora è diventata una tradizione. Man mano che sono passati gli anni, ogni volta, come per la Perdonanza le abbiamo dato un valore diverso” racconta l’artista a impaginato.it.
“Lo abbiamo fatto per un senso di orgoglio ed apparenza che è diventato ancora più forte ed intenso l’anno del terremoto e gli anni successivi. Siamo riusciti a realizzarla anche nel 2009 quando a causa del sisma perdemmo il laboratorio e molti strumenti indispensabili per la realizzazione”
Ogni anno un tema diverso. Nel 2017 il tema dell’evento celestiniano è la donna e la bellezza. Così, anche, per la Croce.
Per ogni edizione vengono realizzati solo due manufatti: il primo viene donato al cardinale, il secondo rimane agli artisti.
“Vengono definiti due unici - spiega Laura Caliendo - provenienti da due cere uguali ma non da uno stampo, quindi se avviciniamo le due realizzazioni ci accorgiamo che in realtà sono diverse. C’è il lavoro e lo studio di un anno intero dietro alla realizzazione di questo gioiello che ora è diventato uno dei simboli della Perdonanza”.
“Per il diciottesimo anno abbiamo svolto uno studio attento ed accurato insieme a Monsignor Antonini e con lui abbiamo deciso di realizzarla interamente in argento con una pietra incastonata nel centro, un lapislazzulo simbolo di umanità.
L’opera è realizzata in ‘cera persa’. Che significa che dopo il primo modello in cera, fatto a mano, viene colato uno stampo, viene inserito all’interno dei forni e quando esce la cera è andata via tutta. Per forza centrifuga viene spostata in un’altra macchina, dove avviene la fusione del metallo e viene riempita con oro o metallo”.
“L’Aquila è depositaria di una tradizione di grande rilevanza - afferma a impaginato.it l’Arcivescovo metropolita, Monsignor Giuseppe Petrocchi - non solo dal punto di vista religioso ma anche sociale. Bisognerebbe scandagliare sempre più questo dono, non possiamo pensare di averlo sufficientemente esplorato. Più si scende nel dettaglio di questa grazia che abbiamo ricevuto, più si ha la forza di muoversi verso l’esterno in una forma costruttiva, propositiva, creativa”
Ampio spazio è stato poi dedicato alla cerimonia che riguarda la croce dello scorso anno.
La Perdonanza del 2016 è stata infatti ferita dall’evento del sisma di Amatrice. Il clima di dolore e sofferenza aveva inciso notevolmente su L’Aquila, che è sempre stata vicina alla cittadina laziale , e per questo nel 2016 erano state annullati tutti gli eventi non rliturgici organizzati in occasione della Perdonanza.
Cambio di programma dunque, anche per quanto riguarda la presentazione e donazione della Croce del Perdono
Per la prima volta, la tradizione ha subito dei cambiamenti. Non è stata donata al Cardinale che ha aperto la Porta Santa lo scorso anno ma è stata acquistata dal Comune di Montalto di Castro (VT) e donata al Conservatorio A. Casella. Dove studiavano alcuni musicisti di Amatrice che hanno perso la vita con il terremoto del Centro Italia.
