Riecco il Pescara di Zeman, contro il Foggia è un esordio da batticuore


Al via il campionato di serie B, il boemo sfida il suo passato


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
27/08/2017 alle ore 10:02



Si torna in campo. Oggi pomeriggio andrà in scena il primo atto di un lungo ed entusiasmante campionato di serie B, che vedrà il Pescara di Zeman tentare una nuova scalata verso l’olimpo della massima serie. L’ambiente è ancora frastornato, dopo la fallimentare stagione passata, culminata con una rovinosa retrocessione, ma è pronto a rinfiammarsi davanti alle travolgenti folate del 4-3-3 zemaniano. Il tecnico boemo, in sede di mercato, ha fatto tabula rasa, chiudendo un ciclo che si era aperto due anni fa con la gestione Baroni, che era passato per la finale play-off persa di un soffio a Bologna e che aveva vissuto il suo momento di massimo splendore con la promozione in serie A conquistata sul campo del Trapani.

Si apre una nuova pagina nella storia del club biancazzurro, con il cuore che palpita pensando al passato. Il Pescara che si accinge a compiere il suo esordio in campionato, con Zeman in panchina, non può che evocare dolci ricordi e riallacciare il nodo dei sogni: nella stagione 2011-2012 il Pescara di Verratti, Insigne e Immobile, sotto la guida del boemo, dominò il campionato cadetto, dando spettacolo in ogni stadio d’Italia e conquistando la quinta promozione in serie A del club biancazzurro.

Il Pescara di oggi ha forse meno solisti di talento o magari, semplicemente, deve ancora scoprirli: ci sono però gli stessi ingredienti e in fondo con Zeman, a contare davvero, è il collettivo. Un collettivo formato da giovani promesse come Ganz, Del Sole, Mancuso, Valzania, Proietti e Coulibaly, ragazzi che hanno già messo in luce qualità interessanti e che sotto la guida del boemo potranno consacrarsi nel calcio che conta. La storia, d’altronde, racconta che chi ha seguito gli insegnamenti di questo mister di lunghissimo corso di Praga, da Totti e Signori, fino a Verratti ed Insigne, ha tratto grandi giovamenti per la propria carriera.

E il calcio, anche ai tempi del business e dei trasferimenti milionari, conserva la sua dimensione romantica. Il calendario si è divertito a proporre, alla prima giornata, una partita da batticuore: Pescara-Foggia. Una gara particolarmente sentita dalle due tifoserie, da sempre rivali, ma una gara che susciterà particolari emozioni anche nelle due panchine: Zeman, che sta al Foggia come Maradona sta al Napoli, affronterà il suo passato. Proprio come Peppino Pavone, direttore generale dei biancazzurri, ex giocatore dei pugliesi e artefice, insieme al boemo, del Foggia dei miracoli ai tempi di Casillo.

Sulla panchina rossonera siederà invece Giovanni Stroppa, che da giocatore fu allievo del boemo in Puglia. Il Pescara scommise su di lui per gestire il post-Zeman in serie A, ma non fu mai vero amore: venne mandato via dal presidente Sebastiani sull’onda delle proteste dei tifosi. Un signore, Giovanni Stroppa, che non si è mai lasciato sfuggire una parola polemica nei confronti del club biancazzurro: il suo calcio pratico ed essenziale non infiammò la piazza pescarese, che se non può bere champagne preferisce morire di sete. Stroppa lasciò la squadra in zona salvezza, mentre i suoi successori, Bergodi e Bucchi, non riuscirono ad evitare l’ennesima figuraccia.

Il Pescara, dunque, ci riprova. Oggi pomeriggio i biancazzurri si lanceranno all’assalto dei primi tre punti della stagione. Il compito non sarà dei più agevoli, considerando che la qualità del campionato si è alzata notevolmente, livellandosi verso l’alto: tra retrocessioni dalla serie A e promozioni dalla terze serie, è venuta fuori una serie B da brividi, che ci proietta indietro di qualche decennio, in un passato che sa di schedina del Totocalcio e di gente alla Tonino Carino.

Tra formazioni ricche di blasone e piazze di primo piano, sarà un torneo per certi versi perfino più interessante della serie A: Bari, Cesena, Brescia, Avellino, Perugia, Ascoli e Salernitana sono veterane della cadetteria. Si rivedono, finalmente, anche nobili decadute come Parma, Foggia, Cremonese e Venezia. Empoli, Palermo e Pescara avrebbero preferito rimandare l’appuntamento di qualche anno, ma hanno ormai salutato la massima serie e completano un quadro decisamente avvincente.

Saranno 42 giornate, più l’eventuale coda play-off, tutte da gustare. A Pescara ci sarà sicuramente da divertirsi e si spera che, alla fine, ci sia anche da brindare.

 

(Si ringrazia per la foto Pescara Calcio)