Sarà Atlantia il quarto partner scelto da Ferrovie dello Stato per affiancare Delta e Tesoro nell'operazione per la nuova Alitalia: lo ha deciso il consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Gianfranco Battisti, che ha scartato invece le altre tre offerte sul tavolo presentate dal gruppo Toto, Claudio Lotito e dal patron di Avianca German Efromovich.
Una scelta che certo non è quella auspicata fin dall'inizio dal M5S, da sempre freddo sulla società dei Benetton, finita nel mirino dopo il crollo del Ponte Morandi. Il vicepremier Luigi Di Maio annuncia comunque la scelta come una vittoria e, non senza lanciare una stoccata al collega leghista Matteo Salvini («un grande risultato mentre qualcuno oggi si prendeva il caffè al tavolo»), non molla la presa assicurando che tuttavia sulla revoca della concessione di Autostrade non si indietreggia.
Atlantia, da mesi considerata come la strada più percorribile tanto che il nostro quotidiano Impaginato.it l'aveva definita come tutt'altro che un fuoco di paglia, seppur fattasi avanti ufficialmente solo pochi giorni fa (giovedì il mandato del cda all'a.d. ad approfondire e poi domenica con la presentazione dell'offerta) è stata scelta nel corso di una riunione fiume di oltre 4 ore del consiglio di amministrazione di Fs, che ha passato in rassegna le offerte arrivate ieri all'advisor Mediobanca dai quattro soggetti.
Solo Atlantia dunque è stata però ritenuta adatta ad andare avanti nella prossima fase, che servirà a «condividere un piano industriale» e a definire gli «altri elementi dell'eventuale offerta», spiega Fs, assicurando che il lavoro con i partner inizierà «quanto prima». Scartati quindi gli altri tre pretendenti. Quello che ci aveva sperato di più, il gruppo Toto, che avrebbe avuto il pieno consenso di Luigi Di Maio, fa trapelare una certa delusione: «Prendiamo atto della decisione, restando convinti del valore delle nostre linee guida di Piano presentate, basate sulla crescita e sullo sviluppo di Alitalia nel medio e lungo termine».
Ostenta soddisfazione il ministro Di Maio, che affida il suo commento a Facebook. «Abbiamo posto le basi per il rilancio di Alitalia!», annuncia a gran voce ma dicendo di non voler cantare vittoria. Atlantia d’altro canto non sarà una scelta facile da far digerire all'elettorato grillino dopo gli attacchi spietati portati avanti in questi mesi. E infatti il ministro sembra giocare un po’ in difesa: spiega che il cda di Fs «è autonomo» nella scelta di Atlantia e assicura che non c'è «nessun pregiudizio». Anche perché lo Stato, ribadisce, avrà la maggioranza assoluta e anche il controllo della newco.
Così, di dossier in dossier, torna all'attacco sulla revoca della concessione di Autostrade, garantendo che non saranno fatti passi indietro. Critiche le opposizioni (Zingaretti parla di confusione e opportunismo, Fassina chiede a Di Maio di riferire), mentre i sindacati attendono al più presto una convocazione dal Mise. Sul tavolo sono aperti temi delicati, dalla messa a punto del piano industriale, alle quote azionarie alla governance. La newco dovrebbe partire con una dotazione di circa un miliardo: quello che al momento è certo è che il Mef parteciperà con il 15%, Delta con un altro 15%, Fs potrebbe arrivare al 35% e una pari quota è attesa da Atlantia, con un esborso di circa 350 milioni. In conclusione, anche il presidente della Lazio Claudio Lotito ha espresso il suo rammarico dichiarando come l’offerta fosse solida e per interesse del Paese.
«Prendo atto delle decisioni assunte dal governo in merito alla vicenda Alitalia. Tengo comunque a sottolineare di aver ottemperato, con la massima precisione e puntualità alle condizioni che sono state poste dal ministero competente per partecipare all'operazione di salvataggio della compagnia di bandiera: dalla manifestazione di interesse presentata nei tempi richiesti alle garanzie bancarie attestanti la serietà e la solidità della mia offerta».
«Non intendo - prosegue Lotito - contestare le scelte del governo che hanno seguito logiche provviste di ragioni diverse da quelle strettamente imprenditoriali che costituiscono il fondamento della mia manifestazione di interesse, basata sull'essenzialità delle sinergie industriali da apportare al piano. Mi preme, inoltre, rilevare di aver assunto un'iniziativa con la piena consapevolezza degli impegni economici, finanziari, manageriali e morali che avrei dovuto affrontare e con la ferma volontà di poter mettere al servizio degli interessi del Paese oltre alle disponibilità finanziarie richieste, anche la competenza dell'intero mio gruppo e la mia passione civile».
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