Vi spiego come rifonderemo l'Abruzzo: parla Di Matteo


Il consigliere regionale della Lega: ricostruzione, sanità ed equo compenso tra le priorità


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
15/07/2019 alle ore 17:51



La Giunta Marsilio è al suo sesto mese di governo e diverse sono le emergenze che si sta trovando ad affrontare tra cui  ricostruzione, sanità, agricoltura. Quali i provvedimenti in atto? Impaginato ne ha parlato con il consigliere regionale Emiliano Di Matteo

Il mese scorso avete approvato un provvedimento per equo compenso. Come cambieranno le cose per i liberi professionisti?

Questa legge l’abbiamo voluta proprio per tutelare il lavoro libero professionale stabilendo il principio che se un privato o una pubblica amministrazione usufruiscono della prestazione di un professionista (ingegnere, architetto, geometra, avvocato, commercialista ecc.) e questa prestazione genera l’emissione di un provvedimento amministrativo, questo provvedimento non può essere rilasciato fintanto che non venga allegata una documentazione in cui si dice che il professionista sia stato pagato rispetto al lavoro svolto. In questo modo si evitano accordi al ribasso, transazioni che non passano per le mani della legalità. Poi c’è il principio dell’equo compenso, ulteriore elemento introdotto dalla legge che soprattutto visto che sono state eliminate le tabelle professionali, abbiamo reintrodotto con una legge regionale (per quanto riguarda l’ambito di competenza della Regione) che stabilisce appunto che comunque queste prestazioni devono rientrare nel principio dell’equo compenso per evitare che possa esserci una sorta di “taglieggiamento” a danno del professionista che pur di guadagnare qualcosa deve in qualche modo accettare tali condizioni. 

Ricostruzione L’Aquila, quali provvedimenti state adottando?

La ricostruzione de L’Aquila sta andando avanti e si tratta di un tema che sta portando avanti soprattutto la Regione con il presidente Marsilio che ha un’interlocuzione continua con Conte e con il Governo. Mi sembra che si stia sensibilizzando la necessità di un ulteriore sforzo in termini di risorse ma soprattutto di personale, necessario per far sì che l’iter delle pratiche, soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione privata possa avere un’accelerazione. 

Un enorme numero di pratiche...

Oltre 20.000, che con l’attuale numero di pratiche che viene evaso oggi potrebbe protrarsi per circa 40 anni ed è evidente che è un lasso di tempo inaccettabile, che può essere ridotto notevolmente laddove all’Ufficio della Ricostruzione o ai Comuni venga anche fornito per il tempo necessario il personale per istruire tali pratiche e poi emanare provvedimenti. 

Agricoltura in Abruzzo. Come far fruttare le potenzialità delle nostre terre?

Sicuramente dobbiamo avere un approccio diverso con le risorse comunitarie. È noto a tutti che la gestione dell’attuale Psr è una gestione deficitaria, siamo a rischio perdita di cospicui finanziamenti e stiamo facendo il possibile per scongiurarlo. Stiamo cominciando a lavorare già al prossimo Psr ma nel frattempo non perdiamo di vista questo. Anche qui dobbiamo dotare la struttura regionale di quel personale necessario e che ha perso nel tempo, senza il quale poi l’indirizzo politico che proviene da una giunta piuttosto che dal consiglio, piuttosto che dalla presidenza della Commissione consiliare poi venga vanificato. Loro ci devono dare un indirizzo politico ma se poi non ci danno le strutture che a quell’indirizzo danno seguito attraverso l’emanazione dei bandi, la valutazione delle domande pervenute, la pubblicazione delle graduatorie, la liquidazione delle pratiche ammesse perché è tutto questo che comporta la possibilità di spendere e far arrivare realmente sul territorio le risorse e tutta questa attività non può essere svolta senza staff. Non è pensabile poter gestire risorse e tematiche così importanti senza una struttura adeguata. Anche perché l’attività dell’agricoltura d’Abruzzo non è solo Psr ma anche il mondo della caccia, della pesca, dell’allevamento, della pastorizia. Tutta una miriade di attività che devono essere sostenute. Le eccellenze abruzzesi trovano spazio anche attraverso una regione dinamica ed efficace che per esempio costruisca quei percorsi che favoriscano l’internazionalizzazione dei nostri prodotti.

Sanità: quali le emergenze da affrontare?

Siamo sempre in tema di piano di rientro, non dimentichiamolo. Siamo usciti dal commissariamento ma siamo sempre una regione che deve affrontare un piano di rientro che comporta scadenze finanziarie continue e che se non si rispettano si rischia di essere nuovamente commissariati e quindi essere espropriati della possibilità di pianificare l’attività sanitaria della nostra Regione. Questo è un problema col quale l’assessore Verì e l’intera maggioranza dovranno confrontarsi. Naturalmente la volontà è quella di non sacrificare i presidi di base, i presidi periferici, la medicina sul territorio che sono essenziali per poter dare a tutta la popolazione abruzzese un’offerta sanitaria equa e anche piuttosto omogenea. Questo tenendo conto della carenza di personale che c’è in Abruzzo, sono in atto una serie di pensionamenti e stiamo perdendo personale, poiché mancano medici e paramedici. Per non privare i territori dei presidi sarà necessario eliminare i doppioni, eliminare quei reparti che non sono qualificanti per un presidio ospedaliero ma ne costituiscono un costo gestionale. Bisogna quindi mantenere il presidio dando a ciascuno di essi un minimo di vocazione sanitaria per far sì che il cittadino possa avere un percorso nell’ambito della propria provincia entro il quale sa, nel momento in cui dovesse avere bisogno  di una prestazione sanitaria dove rivolgersi e sa anche che nel momento in cui va da quel presidio ospedaliero avrà delle prestazioni sanitarie che per qualità e per tempistica sono più che accettabili. 

Erosione sulla costa abruzzese: come arginare questo problema?

Ho detto più volte intervenendo sull’argomento o pubblicamente in un recente consiglio comunale a Martinsicuro che partiamo dalla forza dei numeri perché essi spesso dicono molte cose che le parole invece non riescono a esprimere con altrettanta efficacia. Quanto vale una stagione turistica sulla costa abruzzese in termini di Pil, di occupazione, di opportunità, di indotto ecc?. Credo arriveremmo a numeri importanti per tutta la Regione, non soltanto per il settore turistico. Cosa accadrebbe se le nostre spiagge fossero irrimediabilmente compromesse? Credo che il settore verrebbe travolto e decimato.

Quindi?

Ora, se partiamo da questa premessa, l’investimento che va fatto per mettere in sicurezza la nostra costa è assolutamente da fare e anche celermente perché andrebbe a salvaguardare un polmone della nostra economia che genera flussi economici enormemente superiori. Non è possibile continuare con quelle misure tampone come i ripascimenti che basta il primo evento atmosferico o mareggiata per buttarli via e con loro vanno via centinaia di migliaia di euro che sono stati utilizzati. È evidente che è il momento di passare a provvedimenti definitivi, l’Abruzzo deve essere forte politicamente nel rivolgersi allo Stato e all’Europa e ad avere le risorse necessarie a mettere in sicurezza le nostre coste. 

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