Cotir di Vasto, Febbo: "Il commissario del Centro di ricerca butta la spugna e si dimette"


"Da Regione immobilismo. Convocherò le parti per comprendere le intenzioni del nuovo Centro unico".


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
22/08/2017 alle ore 12:50



Il futuro del Cotir di Vasto, il centro di ricerca in materia di agricoltura, ambiente e gestione dell’acqua, sembra ormai sempre più incerto. E il presidente della commissione di vigilanza Mauro Febbo, dopo che il commissario liquidatore Andrea Cleofe ha rassegnato le proprie dimissioni, torna alla carica con un attacco frontale al governatore Luciano D’Alfonso e all’assessore Dino Pepe: “La Regione dica e manifesti la propria volontà sul futuro del Cotir di Vasto. È inconcepibile e insopportabile il silenzio di questo esecutivo regionale circa il Centro di ricerca vastese soprattutto dopo aver trasformato il Crab di Avezzano nel Centro Unico escludendo di fatto il consorzio vastese”.

Secondo Febbo la Regione avrebbe dovuto incorporare da subito anche il Cotir, “come era stato stabilito nella riunione del 20 giugno scorso, dove si erano decise le future tappe da seguire per far uscire il Crab dalla sua fase di liquidazione e quindi assorbire in esso la struttura del Cotir di Vasto. Nella stessa riunione- prosegue il consigliere FI- si è discusso anche del futuro dei lavoratori dove circa 20 unità del Cotir venivano riassorbite presso la struttura del Crab e il presidente D’Alfonso assicurava personalmente dove e come ricollocare i sei restanti lavoratori”.

Il tavolo tecnico di giugno, al quale hanno preso parte, oltre a Febbo, il governatore Luciano D’Alfonso, l’assessore Dino Pepe, il Presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio, il Presidente della commissione Agricoltura Lorenzo Berardinetti ed il consigliere Mario Olivieri, continua l’esponente forzista, avrebbe rilevato anche “la necessità di avere una certezza finanziaria di circa due/tre milioni di euro per accompagnare sia il Crab sia il Cotir fuori dalla situazione di crisi in cui versano e utili al rilancio delle attività ormai ferme da mesi”.

“Promesse disattese”, incalza Febbo. E nei prossimi giorni, all’apertura dei lavori consiliari, convocherà le parti interessate in commissione vigilanza, “per capire le reali intenzioni di questa Giunta regionale sul Centro Unico e, soprattutto, comprendere se esistono le condizioni affinché il Cotir speri ancora in un futuro. Altrimenti -conclude- bisognerà rassegnarsi all’idea che il governo D’Alfonso abbia deciso di salvare solo il centro di ricerca di Avezzano”.