Nomine e veleni: è l'Abruzzo, bellezza. Il caso Di Matteo


L'ex assessore regionale dalfonsiano eletto nel cda dell'Aca


di Leonardo De Santis
Categoria: ABRUZZO
09/07/2019 alle ore 15:45



E'polemica sul nuovo consiglio di amministrazione dell’Aca Spa (Azienda comprensoriale acquedottistica), società pubblica che gestisce il ciclo idrico nel pescarese ed in alcuni importanti comuni del chietino e del teramano. Alla presidenza è andata Giovanna Brandelli, scelta dall’assemblea di 30 sindaci (40 quote afferenti al centrodestra): è un ingegnere chimico, prima donna ai vertici della gestione, di cui è stata consigliera. 

Ma a generare scalpore e una bufera ancora peggiore è stata l'elezione a membro del cda dell’Aca di Donato Di Matteo, ex assessore regionale della giunta D’Alfonso e che della stessa azienda è stato anche vicepresidente e presidente (dal 1994 al 2005, periodo in cui è esploso lo scandalo dei pozzi inquinati a valle di Bussi, di cui usufruiva un’area di 700 mila abitanti. Un’indagine, da cui a dire la verità poi è stato prosciolto, ma che gli costò ugualmente la candidatura nelle liste del Pd alle regionali 2005, vinte dall’ex ministro, il socialista abruzzese Ottaviano Del Turco. 

Nella scorsa legislatura Di Matteo è stato per l’appunto assessore con l’ex governatore Luciano D’Alfonso, ora senatore del Pd, tuttavia fu anche uno dei suoi più duri contestatori durante tutto il corso del mandato, in accordo politico con Mario Olivieri ed Andrea Gerosolimo. Del quale non a caso oggi in consiglio siede sua moglie Marianna Scoccia nelle file del centrodestra.

Ovviamente la sua nomina nell’azienda acquedottistica è certamente da ascrivere alla quota Legnini, ma non sono di fatto un mistero i buoni rapporti con il centrodestra ed in particolare con Lorenzo Sospiri e anche con lo stesso già citato Gerosolimo: torna alla mente il chiaro intervento di lode ed approvazione in consiglio nella scorsa legislatura.

Nell’attuale quadro politico, l’emblematico caso di Donato Di Matteo rappresenta a pieno come in generale non si riesca a cogliere l'atteso cambiamento annunciato dal centrodestra al momento della schiacciante vittoria elettorale del 10 febbraio scorso. C’è più di qualche sospetto di trasversalismo: prime nomine in enti e partecipate della giunta targata Marco Marsilio, ed è subito caos.

L’opposizione del centrosinistra, anche grazie al contributo del Movimento Cinque Stelle, è già pronta a dare battaglia, ritenendo ciò assolutamente un pessimo inizio e volendo contrastare al massimo questi accordi sottobanco tra “volponi della politica”.

Ed appunto il M5S attraverso il vicepresidente del consiglio regionale Domenico Pettinari ha espresso il proprio rammarico per tale presenza nel cda, contestando totalmente la nomina: “L'assemblea dei soci, formata da sindaci sia di centrodestra che di centrosinistra, ha nominato anche l’ex assessore regionale della giunta D’Alfonso Donato Di Matteo come membro del cda di Aca spa. Una scelta che non ci stupisce. Ormai è chiaro a tutti che centrodestra e centrosinistra siano due facce della stessa medaglia. Lo stiamo vedendo nell’amministrazione della regione Abruzzo e ne abbiamo conferma anche nelle nomine dell’azienda acquedottistica.

Un riconoscimento che si fonda su basi che ci sfuggono. Ricordo a tutti che Di Matteo è già stato presidente di Aca, ottenendo risultati a mio parere assolutamente insufficienti. Io l’ho contestato con forza nel corso del suo mandato, evidenziando senza tregua ogni singolo problema. Adesso viene addirittura premiato con la nomina all’interno del cda. Arrivati a questo punto, capire quali siano le differenze tra le due forze politiche, sia nell’area pescarese che dentro la regione Abruzzo, risulta praticamente impossibile”. 


 

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