Sisma, Gentiloni: presto nuova legge per dare più poteri ai territori


Il commiato del commissario alla ricostruzione Errani. Dopo di lui un nuovo commissario fino all'individuazione della nuova governance


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
21/08/2017 alle ore 18:26



"Sono convintissimo che siamo di fronte a un impianto di ricostruzione innovativo e completo. Parliamo del 100 per cento delle prime abitazioni e anche delle seconde abitazioni: è la prima volta, e questo perche' le seconde case sono un elemento di identita' ed economia. L'impianto complessivo a favore dell'economia inserito vale 1.360 milioni di euro. Si va dalle zone franche, ai danni indiretti e al sostegno a nuovi investimenti. Abbiamo poi introdotto la micro zonazione di terzo livello e in tutte le scuole danneggiate si fara' un adeguamento sismico. Infine ricordo la scelta della struttura di missione, che ha lavorato insieme ad Anac che ringrazio per il governo e il presidio della legalità". Sono queste le parole di commiato del commissario per la ricostruzione dopo il sisma del Centro Italia, Vasco Errani, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Errani lascerà l’incarico il 9 settembre non senza polemiche: la scelta di lasciare è legata secondo i retroscena che impazzano alla sua volontà di competere alle politiche attese di qui a sei mesi, giusto in tempo perché non scatti la tagliola  dell’incompatibilità.

Ricostruzioni smentite dall’interessato: "la politica non c'entra niente" ha detto. Fatto sta che Errani verrà sostituito da un altro commissario in attesa che un’apposita legge registri “un'evoluzione perche' siamo in una fase di passaggio, sono ancora vivi i problemi dell'emergenza ma stiamo entrando nella fase di ricostruzione che deve vedere un protagonismo piu' accentuato dei territori" ha detto il premier Gentiloni a proposito della nuova governance per la quale occorreranno alcune settimane. 

Dal debriefing sulle attività finora svolte è emerso che la popolazione assistita è di 7.500 persone, tra moduli container, alberghi e strutture comunali. Mentre 40mila persone hanno avuto il contributo dell'autonoma sistemazione. Con una spesa – ha detto il nuovo capo della Protezione civile Angelo Borrelli- di 200 milioni di euro". “Tra i compiti della protezione civile -ha ricordati Borrelli- vi è stata la verifica dell’agibilità degli edifici. Che è stata fortemente rallentata dalle successive scosse che sopraggiungevano nei luoghi già colpiti. Sono state verificate 200 mila unità, ne rimangono ancora 14 mila. Il 44 per cento sono state dichiarate agibili. Sono stati valutati anche 2642 edifici scolastici di cui 1733 ( ovvero il 66 per cento) dichiarati agibili. Inoltre la protezione civile ha gestito tante donazioni, per un totale di 35 milioni di euro. 23 milioni sono stati ricevuti tramite l’attivazione degli sms  e 3,5 milioni di euro sono stati destinati agli edifici scolastici”.

Durante la conferenza hanno preso parola anche i presidenti delle quattro regioni ferite dal terremoto. “Abbiamo 23 comuni che fanno parte del cratere, di cui fanno parte 103 mila abitanti – ha riferito il governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso. Abbiamo avuto 37.500 verifiche dei danni, 5300 sono le persone che rientrano nella popolazione assistita di cui 1400 alloggiano presso strutture alberghiere. A differenza del passato, tutta l’impalcatura normativa e amministrativa non è stata il frutto di una battaglia conflittuale tra territorio e struttura centrale, ma è stata scritta a quattro mani con il ruolo centrale di Errani. Una copertura amministrativa, normativa e finanziaria che ha consentito l’assunzione di impegni sul territorio, accompagnati dai piani stralcio delle quattro regioni”. 

Il presidente della regione ha inoltre ricordato che “per l’Abruzzo, solo in quattro comuni, sono presenti 40 mila tonnellate di macerie pubbliche da rimuovere”. Tra le questioni affrontate D’Alfonso ha ricordato quelle che hanno afflitto la popolazione agricola e le attività commerciali e ovviamente la sistemazione di quanti abbiano avuto la casa distrutta o danneggiata. “Alcune risposte sono state determinate a giugno, altre a luglio, ma altre le daremo alla fine di ottobre come per esempio per le casette. In questo anno abbiamo lavorato anche sulle infrastrutture di accesso, con il piano Anas, non ci siamo occupati solo di quello che era stato danneggiato dal sisma, ma è stato potenziata la rete delle infrastrutture che mancavano”.

“Quella di oggi è una macchina veloce quanto alle certezze delle risorse finanziarie che non abbiamo potuto riscontrare in sisma precedenti. La città dell’Aquila (dopo il terribile sisma del 2009, ndr) sta ancora sanguinando rispetto alla incertezza fiscale. Continueremo a lavorare sapendo che quando c’è una tragedia non si deve disperdere il sentimento positivo, la scommessa di vita”.