Alitalia, ecco i tre moschettieri. Ma manca il quarto 


Stop ai rinvii: il governo alla ricerca dell'ultimo player da affiancare al terzetto Fs-Toto-Delta


di Davide Leonardi
Categoria: ABRUZZO
04/07/2019 alle ore 14:20



È una vera e propria corsa contro il tempo per garantire il salvataggio di Alitalia: il governo intende rispettare la scadenza del 15 luglio, vale a dire che ci sono poco più di 10 giorni per presentare manifestazioni ufficiali d'interesse oltre a quelle che chiamano in causa Toto, Lotito, e il patron di Avianca. Con gli attuali soci, ovvero il consorzio composto da Mef, Delta e Fs, si è raggiunta al momento una cifra intorno a 1 miliardo di euro. Sono queste le indicazioni offerte al tavolo sindacale dal Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, il quale punta ad un piano di rilancio industriale dell'aviolinea, ovviamente senza esuberi.

"Un'operazione di mercato e non di natura politica", ha sottolineato il ministro al tavolo coi sindacati. I quali però si sono dichiarati delusi e hanno giudicato troppo vaghe le sue rassicurazioni confermando quindi lo sciopero di 24 ore indetto per il 26 luglio.

C'è' incognita invece su Atlantia, la società della famiglia Benetton che controlla Autostrade. Dopo le dure critiche del vicepremier Maio ("un'azienda decotta") e la replica dell'azienda, oggi sempre lui ha fatto sapere che "non esistono pregiudizi ma non si accettano ricatti". A conti fatti, attualmente Fs detiene circa il 35%, Delta tra il 10% e il 15%, il Mef attorno al 15%, con una quota lievemente superiore a Delta. Ma l'auspicio è che la compagnia americana aumenti la sua quota e salga dal 15 al 25%. Anche il gruppo Toto è sceso in campo dopo aver sottolineato in una lettera di possedere le caratteristiche adatte a diventare un partner valido: ha ricordato che nel passato è stato con AirOne, la prima società a fare concorrenza alla compagnia di bandiera, ed è oggi un gruppo sano con oltre 500 milioni di euro di ricavi e 1.300 dipendenti. Insomma nel consorzio Fs-Mef-Delta, bisogna ora individuare il quarto player tra coloro che hanno già presentato ufficiali manifestazioni d'interesse (Toto, Lotito e Efromovich di Avianca) ma anche tra quelli che si pronunceranno nei prossimi giorni.

A quel punto e cioè dopo il 15 luglio, il governo intende iniziare la discussione sul piano industriale della new company assieme alle sigle sindacali. Un piano industriale che "dovrà dare rilancio alla compagnia aerea e garantire la tutela dei livelli occupazionali". Ma i sindacati si attendevano risposte più precise nell’incontro di ieri pomeriggio e hanno lasciato via Veneto, la sede del Ministero dello sviluppo, dichiarandosi insoddisfatti e preoccupati.

In sostanza il piano di volo resta nebuloso e l’irritazione dei sindacati sale al livello di guardia, dopo “l’inutile incontro” di un’ora e mezza, nel quale erano presenti i commissari Enrico Laghi, Daniele Discepolo, Stefano Paleari e il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon. Eppure mancano 12 giorni e il Mise in una nota ha ribadito il termine improcrastinabile del 15 luglio per le offerte. «Non ci saranno proroghe» ha detto il vicepremier e ministro del Mise durante l’incontro. Non c’era Fs ma Gianfranco Battisti ha inviato una lettera di aggiornamento dello stato di avanzamento del piano e della composizione del consorzio. Nella missiva il top manager ha rappresentato lo stato dei colloqui con Toto, Lotito e la lettera ricevuta dall’imprenditore boliviano fondatore di Avianca, German Efromovich: ma dal tono dello scritto di Battisti, si ricava che lo stato di avanzamento attuale non consente di costruire l’assetto finale, visto che mancano pochi giorni. 

Inoltre i commissari avrebbero riferito al ministro che non ci sono le condizioni per una quinta proroga. In cassa a fine giugno, c’erano 435 milioni, secondo Di Maio, più altri 150 depositati presso Iata a garanzia dei biglietti venduti. Dalla cassa vanno comunque sottratti 145 milioni di interessi che i commissari sono obbligati a girare al Tesoro a fronte del prestito-ponte da 900 milioni ricevuto.

Ma c’è anche chi è convinto che nonostante questa incertezza, negli ultimi giorni possa verificarsi l’accelerazione finale che faccia chiudere il cerchio attorno a un assetto imperniato su Fs che aumenti la quota al 40-45%, Delta (15% iniziale), Tesoro (15%) e il residuo coperto da Toto e Lotito, a condizione che arrivino nel frattempo le garanzie bancarie. Salvo che in zona Cesarini il dossier venga finalmente avocato da Palazzo Chigi e a quel punto Atlantia potrebbe avviare il disgelo.

 

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