Comune Chieti: Di Primio molla una FI ormai in panne


Bilancio approvato sul filo di lana. Ma la maggioranza di centrodestra non c'è più


di Leonardo De Santis
Categoria: ABRUZZO
03/07/2019 alle ore 14:33



Il consiglio comunale di Chieti è riuscito ad approvare il bilancio di previsione ed il Dup, documento unico di programmazione: ciò al termine di una lunga seduta iniziata ieri mattina alle 9.30 e scandita dall’assenza in aula dei consiglieri di Forza Italia, giungendo al voto all’ora di pranzo.

Il bilancio passa con 11 voti favorevoli e 10 contrari ma 12 sono gli assenti, tra questi anche i due consiglieri di opposizione del Movimento 5 Stelle, Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo che non hanno presenziato per motivi personali. Una giornata iniziata molto presto con il colloquio tra il capogruppo di Forza Italia Marco D’Ingiullo ed il sindaco Di Primio: l’ultimo tentativo di accordo che però non va a buon fine e i cinque consiglieri forzisti decidono di non entrare in aula.

Nel centrodestra risultano inoltre assenti Mario De Lio (Udc) e Roberto Melideo (Alternativa Popolare) a cui si aggiunge il presidente del consiglio comunale Liberato Aceto impossibilitato per “urgenti motivi professionali”. Una situazione a prima vista difficile da superare per la giunta ma anche tra i banchi dell’opposizione risultano defezioni importanti: innanzitutto i due consiglieri del Movimento 5 Stelle Ottavio Argenio e Manuela D'Arcangelo, fuori Italia, poi la consigliera Renata Sablone (Centro Democratico), a Roma per un concorso ed infine la consigliera di ‘Chieti per Chieti’ Anna Teresa Giammarino, causa infortunio a un piede. All’appello c’è da superare il primo scoglio: garantire il numero legale.

L’opposizione in blocco esce dall’aula, la maggioranza da sola non basta a raggiungere la quota necessaria ma qui accade il primo colpo di scena: Mario Troiano ex Forza Italia ora nel gruppo di opposizione ‘Chieti .da capo’ visibilmente combattuto, decide di rientrare in aula per garantire i numeri di legge e permettere alla seduta di svolgersi nei suoi quattro ordini del giorno che comprendevano alcune modifiche al piano industriale, il disavanzo presunto relativo al 2018, l’approvazione del Dup ed infine l’approvazione del bilancio di previsione triennale. Sono 11 i voti a favore contro i 10 dell’opposizione, tanto basta per allontanare lo spettro dell’arrivo di un commissario ma non per allontanare la crisi di maggioranza che ad oggi vede ancora più distante il gruppo di Forza Italia. 

Di Primio: ''Il dato politico dice che io non ho più una maggioranza come uscita dalle urne, ma grazie al senso di responsabilità straordinario di chi è stato seduto in consiglio comunale senza farmi ricatti fino all'ultimo momento - ha detto il sindaco - e soprattutto grazie a coloro che non avevano l'obbligo di stare in aula che sono quelli della minoranza che ci hanno consentito di andare avanti, oggi Chieti ha un bilancio che ha 40 milioni di lavori, che ci consente di dire che da settembre partiranno i servizi di scuolabus come gli asili, ha un bilancio che ci consente di fare lavori e manutenzioni per la città che ad oggi sono mancate". 

"Il risultato di questo consiglio comunale ha due valori, uno opposto all'altro - ha aggiunto Di Primio: la fine di un centrodestra così come era stato immaginato alle urne nel 2015, e poi c’è il discorso positivissimo di un bilancio che dà la possibilità a Chieti di avere milioni di investimenti, servizi che ripartiranno e un parere positivo che nessuno avrebbe potuto sperare visto che il primo bilancio del 2015 aveva tutt'altro segno". 
Quanto al rapporto con Forza Italia, Di Primo ha annunciato una lettera a Berlusconi per annunciare l'uscita dal partito: "Credo che a questo punto non debba più essere io ad avere rapporti con i singoli - ha sottolineato il primo cittadino a proposito dei rapporti a livello locale - si è oggi mostrata una maggioranza diversa, si dovrà decidere cosa fare. 

"Io fino al 7 ho ancora in piedi le mie dimissioni che non erano dovute perché si potesse ottenere il risultato di oggi: erano volute perché sono rimasto schifato da un certo modo di fare e prima che io recuperi questa cosa, forse dovrà prima parlare non soltanto con le persone straordinarie che sono state in aula ma anche con coloro che hanno determinato quella situazione che oggi, mi pesa dirlo, porta il centrodestra ad avere un risultato grazie al centrosinistra. Non ho idea in questo momento di quali possano ancora essere i rapporti con Forza Italia, certo posso affermare che quella lettera che avevo preparato da tempo la spedirò oggi a Berlusconi perché Forza Italia non è più il mio partito". 

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