La doppia morale dei sepolcri imbiancati aggrappati alla Sea Watch


Solo se lo fa la sinistra è giusto e legittimo. Qualcuno si ricorda della "strage del venerdi Santo" del governo Prodi?


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
28/06/2019 alle ore 17:01



 "La sorveglianza dell'immigrazione clandestina attuata anche in mare rientra nella doverosa tutela della nostra sicurezza e nel rispetto della legalità che il governo ha il dovere di perseguire". Matteo Salvini oggi? No, Romano Prodi nel 1997!

Se si ha voglia di capire quale agglomerato di falsità si agiti attorno alla Sea Watch basta prendere questa dichiarazione dell'ideatore dell'Ulivo e del centrosinistra di governo e sbatterla in faccia alla congrega di ipocriti che stanno sulla barca della Ong che ha violato la legge italiana. Così magari al baldo Matteo Orfini, oggi sulla barca della pasionaria Carola e all'epoca scudiero di Massimo D'Alema al circolo Mazzini-Trionfale, tornerà la memoria. E pure a 'zeppola' Nicola Zingaretti, al tempo presidente dell'Unione internazionale della gioventù socialista.

Perchè quella riportata non è una dichiarazione di principio qualsiasi; non è stata espressa durante un convegno di studi sul problema immigrazione. Nossignori. La dichiarazione dell'allora premier italiano Romano Prodi è immediatamente successiva ad una delle peggiori tragedie del mare e dell'immigrazione: lo speronamento e l'affondamento della nave albanese "Katër i Radës" nelle acque del canale di Otranto ad opera della corvetta «Sibilla» della nostra Marina militare che tentava di bloccarne il passaggio.

Erano giorni complessi, in cui il quotidiano "Repubblica" (che oggi strilla: "Forza Capitana") titolava in cronaca: "Blocco navale per fermare gli albanesi". Morirono 81 albanesi e 27 furono i dispersi di cui nulla si saprà più. Un totale di 108 esseri umani che -allora si!- scappavano per davvero da una situazione di guerra civile in atto.

Lo chiamarono pattugliamento, anche se era, in tutto e per tutto, un blocco navale. Tipo quello che qualcuno adombra oggi e contro il quale tutte quelle anime belle strepitano. Lo attuarono Prodi e Andretta, il ministro della Difesa di allora. Né risulta che il ministro degli Interni, Giorgio Napolitano, obiettasse alcunchè.

Morirono uomini, donne e bambini. Ma erano "solo" albanesi terrorizzati, che parlavano italiano e scappavano da pallottole vere. Non centroafricani francofoni disposti a pagare gli scafisti migliaia di dollari a testa.

Ci credereste, inoltre, che nessun esponente di quel governo (Prodi, Veltroni, Andreatta, Napolitano ecc) si presentò a Brindisi per rendere omaggio alle vittime? È esattamente quel che successe. E, nonostante sia nota come la "strage del venerdì Santo", neppure il Papa è mai andato a lanciare una corona e a pregare in quelle acque per quelle povere vittime. Meglio, molto meglio l'oblio per quei morti albanesi. Giusto per salire col dovuto entusiasmo sulla Sea Watch.

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