La corte dei diritti dell'Uomo gela Sea Watch


Non basta essere "migranti" per avere il diritto di sbarcare in Italia. Amen


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
26/06/2019 alle ore 08:26



Non possono sbarcare. Amen. Respinti ora non solo dalla cattiveria del governo italiano, ma anche dalla Corte per i diritti umani. Arriva con l’afa la scoppola per i buoni della Sea Watch e i loro sostenitori. La logica del diritto batte propaganda e carità pelosa.

La vicenda è facile da inquadrare: alcuni giovani africani vengono recuperati in mare e stanno a bordo della nave dell’ong. Parlano francese. La barca che li ospita è di proprietà tedesca e batte bandiera olandese. Ma loro vogliono sbarcare in Italia. Per forza. E da nessuna altra parte.

Lo accampano come un diritto. E ne chiedono infine conto alla Corte europea dei diritti dell’Uomo. Che però non può - neppure volendo - far strame del vero diritto internazionale e di quello di uno Stato sovrano. Non scappano da una guerra. Non sono italiani e neppure europei. Sono “migranti”.

In pratica hanno quella sorta di status tutto nuovo che, secondo tante anime belle e liberal, dovrebbe equivalere ad un lasciapassare. Ma non per andare ovunque. Solo per sbarcare da noi, a Lampedusa o in qualsiasi altro porto “aperto” italiano.

Non a Malta, non in Grecia, non in Spagna e neppure in Francia anche se il francese al contrario dell’italiano quei giovanotti lo parlano. No.

Spalleggiarti e spronati dai buoni della Sea Watch chiedono obbligatoriamente di sbarcare da noi. Sono fermi in mezzo al mare da una settimana. Non vanno da nessun’altra parte (e in una settimana sarebbero potuti arrivare anche in Olanda e Germania!) perché nessuno li vuole, ma vogliono sbarcare qui. A dispetto di ogni diritto e pure di ogni logica. In nome di una libertà di movimento che nessuno di noi si sognerebbe mai.

Impossibile immaginare una situazione analoga ai confini marittimi d’Australia, di Cina, di Russia o, hai visto mai, degli USA. Eppure c’è chi pensa che quel che è impossibile altrove dovrebbe essere possibile da noi. Ovviamente non è così. Lo sanno. Anche questi buonissimi e umanissimi ragazzotti che vivono d’altruismo ma sempre per un paio di migliaia di euro al mese. Per questo, infine, c’hanno provato anche con la Corte di Giustizia di Strasburgo. E hanno ancora fatto cilecca: i confini ci sono, sono legittimi e sono inviolabili. E se si è solo “migranti” non è possibile sbarcare. Amen.

 

twitter@ImpaginatoTw