E'la politica dell'emergenza che deve lasciare (finalmente) il passo


Medici insufficienti, infrastrutture anacronistiche, passaggio all'elettrico ritardato


di Francesco De Palo
Categoria: Editoriale
24/06/2019 alle ore 18:02

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Mancano i medici in Italia e in Molise si mandano i militari. Ve lo immaginate cosa accadrà nelle corsie dei nosocomi? E'la politica dell'emergenza continua, quella che non programma e subisce, che non analizza e poi va in apnea, che non osserva e incassa un dritto e anche un rovescio in pieno volto. Non è un attacco partitico, sia chiaro, ma un'indignazione diffusa.

Per restare al fatto del giorno, ovvero alla vergognosa carenza dei medici proprio mentre inizia ufficialmente la stagione estiva, sarebbe stato sufficiente ascoltare l'allarme lanciato da Ordine dei Medici e da alcuni sindacati: già da anni avevano avvisato sul panorama che si concretizza ora.

“Abbiamo 10.000 medici fermi nell’imbuto formativo, eppure oggi si pensa a richiamare in servizio i pensionati invece che puntare sui giovani”. Queste le parole del presidente FNOMCeO Filippo Anelli, ospite di RCS Salute, che ha proseguito il suo intervento ipotizzando una soluzione concreta: “Potrebbero essere impiegati negli ospedali gli specializzandi all’ultimo anno, per soli cinque anni, in modo tale da liberare ogni anno altre 5.000 borse che potrebbero essere date ai giovani medici per potersi specializzare. I nostri giovani colmerebbero le carenze e avremmo aumentato l’offerta formativa senza ulteriori aggravi per lo stato”. Altro che medici militari.

Dalla medicina alle infrastrutture, dove ancora si dibatte sulle promesse del ministro Danilo Toninelli da un lato e su un panorama legato alle ferrovie che specialmente nel centro e nel sud Italia è ancora raccappricciante (si vedano i treni da Pescara a Roma, o quelli interni in Sicilia).

E ancora, come mai la Fiat è stata l'ultima a immaginare un'auto elettrica? La 500 elettrica si farà a Mirafiori solo nel 2020, mentre gli altri players da tempo sono già attivi sul mercato con modelli e opzioni.

Alcuni esempi che ci riportano al tema iniziale: l'Italia è ammalata di immobilismo, quella deriva nauseante e avvolgente che non permette di anticipare i tempi, di leggere le situazioni, di immaginare il domani, di disegnare traiettorie per non finire fuori strada. E non sanare questa patologia significa avviarsi verso una lenta combustione che nessuna promessa elettorale potrà evitare.

 

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