Velivoli senza pilota e aerei “ecologici”: sono questi i prodotti, e i progetti, nuovi con i quali Leonardo (ex Finmeccanica) si presenta all’appuntamento di Le Bourget, il salone aerospaziale che si tiene con cadenza biennale nell’aeroporto alla periferia di Parigi, meta da oggi lunedì 17 a sabato 23 giugno del gotha industriale del settore e dei più importanti clienti mondiali, pubblici e privati.
E con le novità, ovviamente, gli “evergreen” del gruppo, a cominciare dagli elicotteri che, dopo un periodo di appannamento, sono tornati in gran spolvero sui mercati mondiali. E stanno trainando la ripresa del gruppo, un 2018 migliore delle attese e un 2019 già partito positivamente che permette di confermare le buone previsioni per l’anno in corso. Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato Alessandro Profumo in vista del Salon international de l’aeronautique et de l’espace, giunto alla 53esima edizione.
Ci sarà senza dubbio il lancio del nuove drone, un’evoluzione del Falco Evo, un velivolo unmanned di successo utilizzato dall’Onu (in Congo) e dall’Agenzia europea per le frontiere (nel Mediterraneo meridionale). Rispetto al Falco Evo, è più pesante (circa una tonnellata), può trasportare fino a 300/350 Kg e volare fino a ventiquattr’ore, il doppio dell’Evo. Si avvicina per dimensioni e caratteristiche al Predator dell’americana General Atomics, che dopo oltre vent’anni di attività sta per uscire dai mercati.
A Leonardo negano che il nuovo drone possa essere armato, ma proprio il paragone con il Predator, il cui successo si basa anche su questa possibilità, non esclude tale ipotesi in futuro. A Le Bourget ci sarà anche l’elicottero a pilotaggio remoto AWHero, già premiato dall’Unione europea, sul quale Leonardo punta decisamente: nessun concorrente infatti può contare sulle competenze della divisione ala rotante (già AgustaWestland) della ex Finmeccanica.
Il nuovo Falco e AWHero sono le punte avanzate delle capacità nei “senza pilota” di Leonardo, una delle poche aziende al mondo in grado di poter offrire ai clienti una copertura a 360 gradi: dalla piattaforma ai sensori (a cominciare dai radar), le comunicazioni, l’avionica di bordo, il sistema di missione, fino alla gestione operativa.
Ma Leonardo punta forte anche sulla sostenibilità: lo dimostra l’impegno negli Atr, gli aerei a turbina frutto della joint venture con Airbus che ormai coprono intorno al 75 per cento del mercato mondiale dei velivoli regionali. In un anno un Atr genera 4mila tonnellate in meno di anidride carbonica di un jet di pari taglia, ma l’utilizzo dei bio-carburanti e anche altri accorgimenti (come la capacità di atterrare anche in condizioni di scarsa visibilità, evitando ritardi nei tempi e quindi consumo di carburante) ormai sperimentati con successo miglioreranno a breve queste prestazioni.
A Le Bourget sotto i riflettori per Leonardo ci saranno anche gli aerei da addestramento M-345 e M-346, nella sua versione armata Fighter Attack da caccia leggero, e l’elicottero AW139 configurato per compiti di pubblica utilità, ennesima specializzazione della macchina di maggior successo al mondo nella sua categoria.
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