È scontro tra il deputato dem Camillo D'Alessandro, già consigliere regionale con delega ai trasporti, ed i rinnovati vertici della Tua: il parlamentare abruzzese infatti ha denunciato come l'azienda abbia chiesto formalmente a Cerella, azienda partecipata, di "convocare l'assemblea dei soci per procedere alla nomina di un nuovo dirigente, dal costo tra gli 80 e i 100 mila euro l'anno, nonostante il bilancio in profondo rosso, con milioni di debiti da ripianare con la stessa regione".
ACCUSA
D'Alessandro ha parlato apertamente di "spendopoli" della giunta targata Marco Marsilio: "Dalle voci che circolano pare che sarà nominato un esterno - ha attaccato - già in passato amministratore di Arpa, portata al fallimento. Non solo, qualche settimana fa è stato modificato lo statuto per fare in modo che le nomine siano fatte dall'assemblea dei soci e non dal Cda. Pazzesco, la politica vuole avere mani libere a tal punto da cambiare anche lo statuto dell'azienda".
"Noi abbiamo risanato e salvato 1600 posti di lavoro - ha aggiunto D'Alessandro – mentre loro tornano a ballare sul Titanic. Per me non è mai una questione di nomi, il punto non è chi ci va, ma è vergognoso che in una società sull'orlo del baratro, a rischio pagamento stipendi per i lavoratori, si decida di assumere un dirigente esterno mentre si mandato a casa gli interinali della manutenzione di Tua. Questo è il nuovo corso".
Nelle condizioni di bilancio di Cerella – la forte stoccata del deputato - "non è possibile caricarsi un simile costo pluriennale: il presidente di Tua e di Cerella, e l'intero Cda, sappiano che denuncerò tutto alla Corte dei Conti. Verificheremo se Tua ha il preventivo assenso della regione che esercita il controllo analogo; se lo ha, cosa che non credo, sarà chiamato a rispondere chi eventualmente ha dato l'assenso, considerato che solo poche settimane fa non si potevano pagare gli stipendi dei lavoratori Tua".
DIFESA
Pronta la reazione del presidente di Tua Gianfranco Giuliante e del sottosegretario alla presidenza della giunta Umberto D'Annuntiis: "Capita anche ai più onorevoli di fare degli scivoloni. È il caso di Camillo D'Alessandro che sulla società Cerella, mal consigliato, inanella una serie di falsità per arrivare ad una conclusione coerentemente falsa". In merito alla nomina del dirigente della società Cerella, "appare opportuno precisare quanto segue: non si tratta di un dirigente esterno, bensì di un interno di TUA da spostare in distacco provvisorio di 6 mesi senza costi per Cerella perché resterebbe in carico economico alla capogruppo; tale esigenza nasce dalla necessità di correggere gravi inadempienze evidenziate in un apposito audit da parte del Responsabile Anticorruzione e Trasparenza di TUA che ha sottolineato l'assoluta assenza di procedure di pubblicità e di trasparenza all'interno dell'azienda; la Tua ha ritenuto di replicare il modello di controllo analogo per la sua società partecipata".
CRISI
Inoltre in merito alla disamina delle cause della crisi della società Autoservizi Cerella, aggiungono Giuliante e D'Annuntiis, "appare opportuno precisare che: la società ad oggi versa in una gravissima condizione ereditata dalla precedente gestione e non ancora emersa in tutta la sua gravità. Tale crisi raggiunse il suo culmine a dicembre del 2018 in cui, per potere pagare il gasolio e gli stipendi ai dipendenti, la Giunta regionale di centrosinistra ha chiesto a TUA l'onere di un aumento di capitale sociale di euro 500.000 senza il quale la società sarebbe già in liquidazione; fino a quella data la società aveva già determinato l'insorgere di costi a carico della TUA per via della totale svalutazione del valore delle partecipazioni e dei crediti vantati nei confronti di Cerella; la situazione della società potrebbe precipitare ulteriormente per via di una causa 'temeraria' intentata dalla società nei confronti della regione Abruzzo e per la gestione, quanto meno allegra, di tutti i passaggi giudiziari".
ZAVORRA DALFY
E ancora, parlando di "poltronificio", vale la pena rammentare che: "all'interno di Tua erano già stati autorizzati, da D'Alfonso e company, concorsi per tre nuovi dirigenti che sono stati cancellati dalla nuova amministrazione; anche la scelta del direttore generale ad interim è ricaduta su un dirigente interno con conseguente risparmio di costi; il combinato disposto di tali elementi ha consentito di ottenere un primo ed immediato recupero superiore a 500.000 euro".
Infine per ciò che attiene i lavoratori internali, al di là delle giuste considerazioni sull'impatto sociale, "si è trattato di una scelta che ha prodotto effetti deleteri in quanto: a fronte di un aumento di spesa pari a circa 1,6 milioni annui per lavoro interinale, si è assistito al picco massimo di spesa per manutenzioni esterne; nello stesso periodo è aumentato vertiginosamente il numero di fermi tecnici; salvo l'eccezione di alcuni validi operatori, dai risultati ottenuti con tali assunzioni sembrerebbe che la maggior parte di loro abbiano avuto più propensione per i rapporti relazionali che per la professione in senso stretto".
Dunque il colpo, l'affondo finale: "Si suggerisce di evitare, come fa Camillo D'Alessandro, la minaccia spuntata del ricorso alla Corte dei Conti, ma se proprio volesse farla, potremmo offrirgli spunti interessanti emersi da un audit del RPCP (Responsabile Prevenzione Corruzione e Trasparenza) o anche aggiornarlo sulle conseguenze della sentenza di secondo grado (che si attende in questi giorni) dopo che la società Cerella è risultata soccombente in primo grado. Potrebbe infine interessarlo, l'entità delle perdite provocate della società Cerella sul bilancio di TUA negli ultimi esercizi (D'Alessandro dominus) e l'entità della svalutazione totale del valore della partecipazione e dei crediti subiti da Tua".
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