Vincere e poi rompersi? Si è aperto da alcuni giorni il dibattito sulle contraddizioni interne alla Lega d'Abruzzo, dopo i messaggi della chat interna fatti circolare sulla stampa da cui si evinceva una voglia di resa dei conti tra alti dirigenti del partito.
CONTRO
I protagonisti sono i deputati D'Eramo e Bellachioma. Il primo sembrava essere entrato a far parte dei collaboratori più fidati di Matteo Salvini, ma dopo la rottura con Bellachioma in Abruzzo, si dice possa rischiare di fare il bis in Puglia, dove è stato inviato come commissario regionale. Il secondo comunque si porta dietro il sogno mai realizzato di essere il candidato governatore del centrodestra, ruolo per cui come noto fu scelto Marco Marsilio.
Nel mezzo una complessa fase amministrativa, quella per l'Abruzzo, da gestire con cognizione ed efficacia nella consapevolezza che tutti i critici che un anno fa puntavano il dito contro il clan D'Alfonso, in assenza di risposte concrete dal nuovo corso potrebbero chiedersi dove sta la differenza.
QUI PUGLIA
In Puglia D’Eramo doveva andare solo a mettere ordine tra le due parti in causa, quella maggioritaria vicina al neo deputato europeo Andrea Caroppo e la seconda facente capo al senatore salentino molto chiacchierato Roberto Marti. Invece non solo D’Eramo si è schierato con una delle due parti, ma ha provato a fare eleggere una sua candidata, la De Blasis, accordandosi con quella parte della Puglia (Marti) che portava Casanova per impedire la elezione di Caroppo.
Risultato? Caroppo non solo viene eletto al Parlamento Europeo, ma arriva incredibilmente primo in Puglia nonostante D’Eramo, durante la campagna elettorale, abbia commissariato tutto il partito e messo la nuova struttura al servizio di Casanova, affidando incredibilmente tutto il Salento proprio a Marti per limitare il salentino Caroppo che invece in quelle zone ha stravinto.
DANNO & BEFFA
Oltre al danno per D’Eramo anche la beffa. Proprio la sua De Blasis arriva prima dei non eletti al Parlamento europeo proprio a causa dei pochi voti presi in Puglia a differenza dei tanti di cui il gruppo Marti si vantava di avere. Una sconfitta pesante per il Commissario abruzzese spedito in Puglia a sedare guerre intestine e che rischia di trovarsi vittima di una rivolta da parte di tutti quelli che in Puglia sono stati minacciati di votare Casanova - De Blasis, pena il loro commissariamento dalla Lega Puglia.
SCENARI
E'evidente che, particolarmente in Abruzzo, il quadro delle frizioni attuali stoni con i risultati incoraggianti ottenuti della Lega non solo alle scorse regionali, ma anche alle europee: è stata infatti l'unica regione nel Sud Italia in cui i salviniani sono davanti ai grillini (con il 35,5% raccolto il 26 maggio). Al gruppo parlamentare romano della Lega circola la vulgata che se la vittoria ha prodotto già una rottura, allora significa che o la classe dirigente locale non è all'altezza del gravoso compito di cui gli elettori l'hanno investita oppure è già preda di logiche passate e del passato. Nel mezzo un territorio, l'Abruzzo, in cerca di mille e più risposte dopo l'interregno dalfonsiano.
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