Il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua nasce nel 2006 e riunisce comitati territoriali, organizzazioni sociali, sindacati, associazioni e singoli cittadini che si battono per l’acqua come bene comune e per la sua gestione pubblica e partecipativa in una visione olistica; ovvero una battaglia a 360° che parte dalle falde acquifere e giunge fino ai nostri rubinetti. L’associazione ha lo scopo di promuovere la difesa di un bene primario centrale fra tutti i beni comuni, all’interno di un contesto in cui movimenti e lotte sociali, rivendicano un’alternativa al sistema basato sullo sfruttamento della natura.
IN ABRUZZO
In Abruzzo, i principali referenti territoriali sono Renato Di Nicola e Augusto De Sanctis, facenti parte della segreteria operativa. E proprio Augusto de Sanctis negli ultimi anni è sempre più attivo e visibile nell panorama regionale: accusato, dopo quanto accaduto in Abruzzo durante le settimane di emergenza neve, da Camillo D’Alessandro di aver “gettato la maschera”, dopo che il Forum H2O in una conferenza stampa annunciava esposti nei confronti della stessa Regione, Enel e Terna.
D’Alessandro infatti lo additava come facente parte di un’associazione collaterale ad una parte dell’opposizione, dedita alla propaganda politica contro la giunta regionale e non risparmiava proprio Augusto de Sanctis, affermando che se fosse stato lo stesso collaboratore del Servizio Legislativo del Gruppo del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei deputati, avrebbe dovuto dirlo non solo in quella conferenza stampa ma in ogni occasione in cui si fosse trovato ad esprimere giudizi di merito.
Una storia questa che ha lasciato un po’ di confusione, e che ha visto De Sanctis ricomparire come proposta alla candidatura di Commissario straordinario per l’acquifero del Gran Sasso da parte del Comitato Azione Popolare per voce del suo Presidente il Dr. Elso Castelli. Secondo il Comitato Azione Popolare infatti, tale figura avrebbe rappresentato quella garanzia di chiarezza reale che i cittadini chiedono ormai da tempo in merito alla salvaguardia della “preziosa risorsa idrica che da sempre ha provveduto a gratificare la comunità abruzzese che, nel solo territorio teramano, serve un bacino di circa 700mila abitanti”.
Il nome di Augusto De Sanctis sarebbe stato dunque quello più adatto, a parere del Comitato Azione Popolare, che ad oggi può vantare il supporto di 3.000 iscritti, poiché è stata proprio l’azione del De Sanctis a far emergere il gravissimo stato dell’acquifero del Gran Sasso. Ed in effetti, a voce dello stesso De Sanctis, l’impegno suo e dell’associazione è stato proficuo, depositando negli ultimi anni ben 5 dettagliatissimi esposti, fondati su leggi e migliaia di documenti raccolti con gli accessi agli atti e dando un contributo fattivo alle indagini sull’emergenza Gran Sasso.
Per De Sanctis la sicurezza deve far parte integrante di qualsiasi progetto, e solo così è vera eccellenza: “Ringraziamo i tantissimi cittadini che sono impegnati assieme a noi in questa battaglia per l'acqua pulita e per la trasparenza e anche quei mezzi di informazione che in questi mesi hanno seguito la vicenda studiando le carte e ricevendo, a volte, per pura ignoranza circa la situazione concreta, insulti e contumelie. Ora seguiremo da vicino l'evolversi della vicenda ci aspettiamo che le migliaia di tonnellate di sostanze pericolose siano allontanate dalla montagna più alta dell'Appennino che custodisce un patrimonio idrico irripetibile, approvando contestualmente il Piano delle Aree di Salvaguardia delle Acque Potabili atteso da 12 anni".
COSA HA FATTO
Negli ultimi anni il Forum ha dunque avuto una rapida e costante crescita, e ad oggi ogni provincia abruzzese ha il suo referente: per la provincia di Chieti c’è Luciana Di Tizio (ed in aggiunta per il comune di Lanciano, il supporto di Ines Palena); della provincia dell’Aquila si occupa Francesco Marola; per Pescara c’è Corrado Di Sante; infine per la provincia teramana, Dante Caserta.
Da diverso tempo ormai sono attive nei territori decine di vertenze aperte da cittadini, lavoratori ed anche amministratori locali che sono portatrici di un’esigenza comune e condivisa, cioè la necessità di una svolta radicale rispetto alle politiche che hanno fatto dell’acqua una merce e del mercato il punto di riferimento per la sua gestione, provocando dappertutto degrado e spreco della risorsa, precarizzazione del lavoro, peggioramento della qualità del servizio, aumento delle tariffe, riduzione degli investimenti, diseconomia della gestione, mancanza di trasparenza.
Tutte queste realtà sociali hanno deciso di ritrovarsi per rendere più incisive le reciproche lotte in difesa dell’acqua come bene comune e far diventare l’acqua una vertenza nazionale, comunemente condivisa e costruita in forma partecipata. Sono nati così cinque incontri nazionali itineranti che, attraverso Cecina (Luglio 2005), Firenze (Settembre 2005), Roma (Ottobre 2005), Napoli (Dicembre 2005) e Pescara (Gennaio 2006), hanno portato alla nascita del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, la cui prima assemblea si è svolta a Roma dal 10 al 12 marzo 2006 e durante il quale più di seicento partecipanti, rappresentanti di reti associative e sindacali nazionali e di realtà territoriali di movimento si sono confrontati, hanno approfondito le analisi, hanno messo in comune conoscenze e pratiche di mobilitazione.
L’importanza della questione acqua ha raggiunto nel tempo una forte consapevolezza sociale e una capillare diffusione territoriale, aggregando culture ed esperienze differenti e facendo divenire la battaglia per l’acqua il paradigma di un altro modello di società. Qualcuno però teme che dietro l'intento sociale vi sia il progetto legato ad una forma di visibilità da utilizzare come un trampolino elettorale.
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