Accade che non avendo nulla da scrivere si scrive del nulla.
E perciò, arrivata la canicola, questo è il periodo in cui da noi si discute seriamente della possibile procedura d’infrazione contro l’Italia. Uno di quegli appuntamenti fissi in cui la fuffa è spacciata per sostanza. Giusto per evitare di occuparsi dei problemi reali. Fino all’incirca la metà di luglio si dibatterà e scriverà di calciomercato e di questa procedura possibile.
Quindi, sul finire del calciomercato, svanita nel nulla la questione precedente, si passerà -come niente- a discutere della manovra e di quel fantozziano totem chiamato Dpef, documento di programmazione economica e finanziaria, che ormai si evoca in famiglia per costringere i bimbi al sonno.
Dopodiché, cominciato il campionato di calcio, sarà l’ora dei confronti accesi sulle “preoccupanti” clausole di salvaguardia da congelare subitissimamente per impedire l’aumento dell’Iva: tema che tanti autentici eroi del video e della tastiera dibattono imperterriti e spudorati da oltre due lustri.
Infine, mentre il panettone, già lievitato e cotto, viene inscatolato, sarà il momento dell’annuale baruffa sull’esercizio provvisorio prossimo venturo anch’esso, ovviamente, certissimo. Per l’appunto, il nulla.
Perché, com’è logico che sia, ognuna delle suddette sicure, probabili o ipotetiche catastrofi, ognuna delle tesi e delle ipotesi che tanto appassionano il circo Barnum dell’informazione non le ascolta ne’ le capisce nessuno. Tant’è che se non fosse per calciomercato, gossip e tragedie vere, altro che giornali leggerebbero gli italiani. Nel resto del mondo, frattanto, sta davvero capitando di tutto.
USA, Cina e Russia sono sempre più pronte a misurarsi sul piano economico e pure su quello militare, se dovesse servire a tutelare i loro interessi. La catastrofe potrebbe essere prossima, ma niente. In Italia, e in questa ridicola Unione divisa su tutto, ci si trastulla con la risibile questione deficit/pil e con le conseguenti procedure possibili. Il nulla.
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