Il nuovo presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, a più di cento giorni dal suo insediamento, intende puntare buona parte delle sue carte sullo sviluppo delle infrastrutture e sull'efficienza della logistica, come volano per l'attrazione delle imprese, del lavoro e del turismo.
Nel corso di un forum con l’agenzia di stampa “Il Sole 24 Ore Radiocor” il governatore, esprimendosi sulla questione relativa alla nomina del commissario straordinario per far fronte all’emergenza del Gran Sasso, ha chiesto a gran voce alla politica di fare un passo di lato: va infatti individuata, assieme al presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro dei trasporti Danilo Toninelli, la persona più adatta e competente, per dirla in breve, un tecnico, escludendo dunque un suo coinvolgimento (anche se c'è da valutare l'aspetto finanziario della questione).
Inoltre è intervenuto su altri temi in modo poco tenero nei confronti del governo Conte: ha chiesto di rinegoziare le reti Ten-T con l'Unione Europea, prevedendo il coinvolgimento dell'Abruzzo. E'necessario prolungare infatti “il corridoio Adriatico e collegare Ancona e Bari, mentre invece oggi l'alta velocità che arriva da Venezia non passa per Pescara ma per Roma e Napoli”. Ci sono 600 milioni di investimenti Anas sulla Regione, di cui solo una piccola parte è stata impegnata, ha aggiunto, mentre Ferrovie ha circa un miliardo di investimenti programmati, che siamo ancora lontani dal vedere realizzati.
“Se il governo ci desse 200 milioni di euro riusciremmo a mettere il sistema portuale abruzzese in condizione di servire per davvero le nostre aziende, che invece sono costrette a utilizzare altri porti come Salerno, Bari, Ancona o Napoli”, ha affermato, riferendosi alla necessità di potenziare i tre scali abruzzesi di Vasto, Ortona e Pescara.
La regione, ha riferito Marsilio ha già alcune decine di milioni di euro, soprattutto di fondi Fas, destinati a opere portuali, principalmente a Pescara e Ortona, ma che insieme ai fondi che potrebbero arrivare dallo Stato potrebbero potenziare la funzione logistica e commerciale degli scali. “Con un sistema portuale adeguato saremmo in grado di far risparmiare soldi alle aziende dei distretti industriali abruzzesi, rendendole più competitive”. A Pescara sta per mandare in appalto il primo lotto di opere per la nuova diga foranea.
Per quel che riguarda le autostrade A24 e A25, spiega Marsilio “la mia speranza è che si esca dagli incontri di questi giorni non solo con un’ulteriore proroga o una soluzione tampone che rinvia il tema, ma che il ministero e Strada dei Parchi sciolgano il nodo del nuovo Piano economico e finanziario e si capisca quale sia il futuro di questa infrastruttura e della sua gestione. Un'autostrada così costosa è un dazio che pagano imprese e cittadini”. Il 30 giugno prossimo scade il 'congelamento' dell'aumento tariffario stabilito dal ministero lo scorso 31 dicembre nelle more del perfezionamento del nuovo Piano finanziario della concessionaria.
Marsilio non nasconde la propria delusione per il provvedimento sblocca cantieri: "È molto meno delle aspettative che il governo aveva alimentato a partire dal lavoro iniziato molti mesi fa con il sottosegretario Vito Crimi”. Il presidente della regione Abruzzo cita alcuni esempi di norme condivise, promesse e poi disattese, sia in fase di stesura del Dl sia in fase di presentazione degli emendamenti. “Crimi - ha ricordato - aveva promesso 350 tecnici in più per assistere i comuni e gli uffici speciali, invece ce ne hanno dati 200. Sulla ricostruzione privata avevamo chiesto di eliminare, anche nei comuni fuori del cratere, l'impedimento del contributo in caso di lieve difformità edilizia, che invece è stata eliminata ai comuni dentro il cratere. Con il risultato che abbiamo intere frazioni - che sono fuori dai 139 comuni del cratere - dove la ricostruzione non può partire a causa della lieve difformità edilizia che però non è sanabile. Con il paradosso che abbiamo aziende di costruzioni che falliscono e con l'enorme cantiere della ricostruzione che è ferma”. Per quel che riguarda il Gran Sasso, “la verità è che nessuno può sapere quanto costa questo intervento, perché non sono mai stati fatti progetti veri', ha detto Marsilio rispondendo a una domanda sul costo necessario per la messa in sicurezza del sistema idrico.
“Il piano esigenziale - ha ricordato - si regge su stime sommarie e il lavoro di messa in sicurezza durerà diversi anni. Se, dopo aver fatto il progetto, serviranno altre risorse confido nel fatto che il governo le troverà come le ha trovate adesso, comprendendo l'urgenza della questione”. “La cosa importante - ha sottolineato Marsilio – è l'aver concesso la possibilità di una deroga alle norme ambientali, perché con le norme vigenti non sarebbe stato possibile mettere in regola il sistema acquifero del Gran Sasso”.
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