L'idea è nata alcuni anni fa dopo il caos politico e partitico a Teramo e Giulianova. Per cui è nata l'associazione politica Verso, non in polemica ma in affiancamento ai partiti convenzionali moderati e liberali, per avvicinare volti nuovi, giovani soprattutto, accomunati dalla ferma volontà di impegnarsi alla costruzione di un futuro migliore, rispondente alle istanze dei vari territori, attento alle esigenze dei cittadini, proiettato al cambiamento realizzabile.
Il coordinatore è Giacomo D'Ignazio, ex Vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia, evidentemente attento a capire dove stava andando il centrodestra orfano degli azzurri, ormai a un passo dall'essere sorpassati da Fratelli d'Italia, e monopolizzato dal monocolore leghista che però cela qualche frizione (come dimostra la chat al veleno nella Lega Abruzzo).
Per cui a Giulianova, roccaforte del nuovo corso salviniano così come moltissime altre cittadine italiane, è accaduto qualcosa di diverso che sta mettendo in subbuglio i dirigenti leghisti. L'elezione di Jwan Costantini, osserva D'Ignazio, “ha rappresentato il finale più bello per Verso e rende merito ad un percorso che ci ha visti attori partecipi e costanti, nel corso degli ultimi anni, alla ricerca di soluzioni realmente fattibili per i noti problemi delle città di Teramo e Giulianova”.
E ancora: A Giulianova siamo riusciti ad ottenere un grande risultato e ne siamo fieri, soprattutto perché Verso ha deciso di scendere in campo senza l'appoggio di nessun partito e di tentare una sfida davvero rischiosa. Ringrazio di cuore i coordinatori cittadini Livio Persiani e Antonio Figliola per il grandioso lavoro svolto, i consiglieri eletti nel Comune di Giulianova Federico Taralli e Simone Paesani e tutti i candidati di Verso con i quali continueremo a lavorare per un progetto di rinascita partecipato”.
IL SEME CIVICO
Ma con quali e quante difficoltà è nato questo seme civico? “Con estrema lucidità sono costretto ad ammettere che la strada che ci ha portati fino a questa grande vittoria è stata un sentiero difficile da percorrere. Con dispiacere ma con convinzione abbiamo lasciato il partito di Forza Italia che nelle scelte e nei metodi ha profondamente deluso le nostre aspettative, perpetuando la logica delle decisioni "calate dall'alto" ed in nessun modo condivise e poste alla nostra attenzione. Ci siamo sentiti esclusi da un coordinamento che, di fatto, non ha condiviso con noi alcuna decisione strategica riguardante le candidature e le scelte programmatiche, azzerando il nostro contributo fattivo e la nostra totale abnegazione ai tanti impegni a sostegno della causa di Forza Italia.
È mancato - aggiunge - l'ascolto da parte del Coordinatore regionale e del Coordinatore provinciale, ascolto che ritenevamo fosse alla base dell'esecutivo di un partito che miri a selezionare gli uomini e le idee migliori da mettere in circolo per il bene comune.
Nel momento in cui la condivisione di una linea avrebbe dovuto unire i cuori verso un unico obiettivo, abbiamo realizzato l'assenza di condivisione e di intenti e, soprattutto, l'incapacità di scegliere percorsi politici realmente inclusivi e partecipativi per il bene della comunità”.
Per cui adesso che il primo gradino è stato salito cosa può cambiare? “La vittoria di Jwan con Verso testimonia che le scelte calate dall'alto, oltre ad essere invise, sono oramai troppo lontane dalle logiche del bene comune ed appartengono ad un modus operandi che non risponde più alle esigenze del mondo reale. Spero che i risultati delle ultime elezioni favoriscano riflessioni approfondite nell'area di centro destra del territorio teramano, territorio oramai invisibile agli occhi dei vertici di Pescara e Roma. Noi continueremo con la grande energia che ci contraddistingue il percorso intrapreso qualche anno fa, promuovendo proposte concrete, partecipate, inclusive e sostenibili”.
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