Università, ricerca, ospedali: ecco cosa cambiare. Parla Polizzi


Intervista all'ex parlamentare di An: "La formazione professionale deve essere quasi un percorso universitario"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
07/06/2019 alle ore 17:30



Mentre a Bari ci si appresta a votare il nuovo rettore dell’Ateneo, il sistema universitario, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno vede l’emigrazione degli studenti al Nord o al Centro. Sono in molti gli studenti che preferiscono scegliere di andare a studiare fuori regione. Quale soluzione potrebbe essere efficace per far restare gli studenti nelle università locali? Quale la situazione dei fondi europei? Impaginato ne ha parlato col Prof. Rosario Antonio Polizzi, MD Past-President del Corso di Laurea in Medicina presso il Dipartimento di Scienze biomediche e Oncologia umana della Scuola di Medicina dell'Università di Bari, e già parlamentare di Alleanza Nazionale. 

Seconda votazione per il nuovo Rettore dell'Ateneo barese: chi il favorito?

I favoriti sono due, il prof. Bronzini e il prof. Vacca.

L'occasione delle urne è utile per ragionare sul sistema universitario: perché non immaginare un patto tra gli atenei del sud?

Questa potrebbe essere una buona occasione, è una battaglia che stiamo cercando di condurre. Colui che ha parlato di rete di tutti gli atenei del Sud è il prof. Gesualdo, che parlava di una rete in cui confluiscano tutti i fondi di ricerca per la didattica. Ciò affinché vi sia un incontro operativo, nel senso che chi fa ricerca non la faccia per conto suo ma faccia una ricerca integrata.

Situazione fondi europei: pollice in su?

Per ciò che concerne il tema dei fondi europei, si tratta di un argomento che va studiato bene. Il problema del cofinanziamento è serio e molte volte i fondi non vengono utilizzati perché esso non è sufficiente. Vogliamo pensare che il cofinanziamento possa essere da parte delle università, ad esempio, dato in natura, ossia il capitale è dato dal lavoro dei docenti, dei ricercatori in modo che le università spendano, in sostanza, il lavoro dei propri dipendenti, dei propri docenti.

Ricerca, università e ospedali: è possibile una nuova alleanza? E come?

Si deve fare. Per quanto riguarda le scuole di medicina, i tre punti con cui si devono articolare le attività sono didattica, ricerca e assistenza. Per noi, l’assistenza è fondamentale sia per la didattica, sia per la ricerca. Ora siccome il nostro compito è didattica, ricerca e assistenza mentre quello degli ospedali è soltanto assistenza, dobbiamo integrarla perché negli ospedali (naturalmente testati opportunamente da varie scuole di medicina) ci sono colleghi molto in gamba idonei a partecipare alla didattica e alla ricerca. Non a caso, l’ospedale di Gallipoli sta organizzando una cosa del genere e il comitato scientifico che io presiedo è composto da ospedalieri e universitari, oltre che da politici come il sindaco di Gallipoli che fa parte del comitato tecnico scientifico. 

Formazione professionale: si rischiano nuovi tagli in vista della prossima finanziaria dopo la lettera dell'Ue?

Parlare con questo governo di certezze è un terno a lotto. Tuttavia, rifacendomi all’esperienza che ho avuto come assessore regionale e vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, sostenevo e sostengo ancora che dopo le superiori, lo studente ha due possibilità: andare all’università o, se vuole guadagnare subito, attivarsi nella formazione professionale. Logicamente, poi, tra le due strutture (università e formazione professionale) ci deve essere un interscambio. Se chi ha fatto formazione professionale è diventato perito e vuole diventare ingegnere, prendere la laurea, deve poter accedere all’università con un percorso preferenziale e viceversa. A quel punto, però, la formazione professionale non deve diventare solo un supporto economico per i docenti, dev’essere razionalizzata. Bisogna pensare di fare un discorso di formazione professionale veramente legato a territorio e aziende, nobilitare la formazione professionale e renderla quasi un percorso universitario da un punto di vista culturale.

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