Basta prenderci in giro: tutto il mondo è sovranista. Chi lo nega racconta bugie. Il fallimento della mega fusione Fca/Renault evidenzia, una volta di più, quanto questa sia una verità inoppugnabile. A fronte di una narrazione ipocrita, in voga nei salotti dell’elité progressista europea, che grida alla blasfemia al solo sentirlo.
Tutto il mondo è sovranista. E non c’è bla-bla che tenga quando ci sono di mezzo gli interessi nazionali. La Francia del toy-boy Macron, europeista e mondialista a chiacchiere, mostra di essere la più sovranista che ci sia perché antepone a qualunque altra opzione la liturgia del proprio, esclusivo interesse nazionale. Lo fa sempre, non solo con l’Italia, ma con chiunque altro attenti alla loro ridicola “grandeur”, nata dalle parentesi napoleoniche e consolidata con la bugia di aver vinto pure la seconda guerra mondiale, rimuovendo e negando, a se stessi, la verità di Vichy.
Tutto il mondo è sovranista. Con la Germania che lo è naturalmente più d’altri. Talmente tanto che si può star certi che chiunque verrà dopo la Merkel non smetterà mai di cercare di comprimere la possibile crescita italiana per difendere quella manifattura teutonica che sempre si sente minacciata dall’ingegno tricolore.
Tutto il mondo è sovranista. Non solo l’America di Trump (e di tutti i suoi predecessori in fila) che vuol mantenerla per intero e per sempre l’egemonia, ma anche la nuova Russia di Putin tornata centrale, determinata, temuta e rispettata e, soprattutto, la Cina di Xi Jinping che si propone e già si vede e si muove come contraltare e antagonista globale.
Tutto il mondo è sovranista. Perché il globalismo è una finzione che funziona solo nella mente bacata dagli agi e dai surplus di chi non ha problemi quotidiani da affrontare; funziona solo per chi già comanda, impone le sue regole e sempre ci guadagna; funziona solo per tutti quelli già ricchi che grazie a questa narrazione tartufesca riescono a lucrare ancora un po’ di più.
Tutto il mondo è sovranista. Basta prenderci in giro.
twitter@ImpaginatoTw