Il rischio troika si affaccia sull'Italia. Oggi la Commissione Europea dovrà decidere se aprire o meno la procedura contro l'Italia per debito eccessivo. In caso positivo il passo successivo sarà la conferma della decisione da parte del Consiglio dopo un mese, che potrebbe comportare la messa sotto tutela. Che significa? Che in quel caso Bruxelles indicherà paletti certi per la riduzione del debito con scadenze prefissate.
Nelle ore antecedenti la decisione del collegio dei commissari, successiva al lettera inviata a Palazzo Chigi nei giorni scorsi, spiccano le parole del commissario agli Affari monetari Pierre Moscovici secondo cui “l’Europa è una comproprietà, ci sono regole che tutti osservano e non possiamo avere nemmeno uno che se ne disinteressi. Ma la mia parola d’ordine è dialogo, dialogo, dialogo”. E il vicepremier Matteo Salvini aggiunge: “Governo va avanti se si tagliano le tasse”.
Ma è sui conti che si concentra la polemica politica. Intervenendo al Festival dell'economia di Trento, il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha detto di prevedere che l'obiettivo di deficit 2019 possa essere “anche inferiore a quello scritto come previsione nell'ultimo Def, senza alcuna manovra», ovvero del 2,4%. Aggiungendo che l'economia italiana è connessa a quella europea: “Sono convinto che il consolidamento fiscale molto rapido non godrebbe della fiducia degli investitori”.
Insomma, la partita è ancora aperta anche perché questa lettera giunge in un momento complicatissimo per il governo con lo scontro all’interno della maggioranza dopo i risultati delle Europee che hanno modificato i rapporti di forza e dopo le parole di ieri del Premier Giuseppe Conte pronto al passo indietro.
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