A chi conviene il matrimonio Fca-Renault?


Ecco la proposta di fusione al 50%: nessun sito sarà chiuso


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
28/05/2019 alle ore 13:18



Fca (Fiat Chrysler Automobiles) propone una fusione paritaria con Renault, da cui nascerebbe un nuovo colosso mondiale dell’auto: secondo i termini della proposta, gli azionisti di ciascuna società riceverebbero una quota azionaria equivalente nella società risultante dalla fusione. L’aggregazione verrebbe effettuata come operazione di fusione sotto una capogruppo olandese, detenuta per il 50% da azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault.

I benefici derivanti dalla combinazione delle due attività sarebbero condivisi per il 50% dagli attuali azionisti di Fca e per il 50% dagli attuali azionisti di Groupe Renault. Inoltre prima del completamento dell’operazione, sarebbero distribuite agli azionisti di Fca le azioni Comau oppure un dividendo aggiuntivo di 250 milioni di euro se lo spin-off di Comau non dovesse avere corso. 

Fca e Renault insieme hanno una capitalizzazione di mercato di 33 miliardi di euro, oltre 380.000 addetti a livello globale e un fatturato combinato di quasi 160 miliardi di euro. La proposta fusione al momento è solo con Renault ed esclude Nissan e Mitsubishi, le due aziende giapponesi alleate di Renault: Fca nel 2018 da sola ha immatricolato 4,8 milioni di auto, che aggiunte a quelle sfornate da Renault, Nissan e Mitsubishi porterebbero alla nascita di un gigante da oltre 15 milioni di auto l’anno, superiore alle 10,8 milioni di vetture costruite nel 2018 dall’attuale numero uno mondiale del settore Volkswagen.

Dalla fusione con Renault nascerebbe comunque la terza società automotive a livello mondiale, dietro a Vw e Toyota e davanti a Gm. La società risultante venderebbe annualmente circa 8,7 milioni di veicoli, diventerebbe un leader mondiale nelle tecnologie EV, nei marchi premium, nei Suv, nei pick-up e nei veicoli commerciali e avrebbe una più ampia e più bilanciata presenza globale rispetto a quella che ciascuna società ha da sola. L’accordo per ora non prevede nel suo perimetro la giapponese Nissan.

PRO E CONTRO

La fusione consentirà al nuovo gruppo di essere più competitivo a livello globale, sia in termini di distribuzione, sia in termini di investimenti, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie sulle nuove emissioni inquinanti, le auto elettriche, quelle che si guidano da sole e l’intelligenza artificiale. L’unione darà più forza a Renault nel segmento delle auto di lusso, in cui il gruppo francese è carente, grazie all’apporto di Fca nei marchi di fascia alta, come Maserati e Alfa Romeo.

Fca e Renault insieme saranno presenti in tutti i settori di mercato, offrendo ai consumatori una vasta gamma di modelli, dalla Twingo alla Ferrari, passando per la Panda e la Maserati. Inoltre l’unione darà più forza a Fca nell’elettrico, settori in cui Renault è più forte. Possibili sinergie anche nelle vendite, visto che la casa francese è molto forte in Europa e su diversi mercati emergenti, mentre Fca è forte negli Stati Uniti, grazie a Jeep e Ram e in Sud America.

Fca e Renault competono direttamente in Europa soprattutto nel segmento delle utilitarie e delle auto di piccole dimensioni. È qui che c’è il rischio di sovrapposizioni produttive. Un’opzione allo studio potrebbe essere quella di progettare questo tipo di auto congiuntamente, con ampi risparmi possibili.

Fiat Chrysler Automobiles ha registrato un fatturato netto da 110 miliardi di euro nel 2018, con 4,8 milioni di vetture consegnate nel corso dello stesso anno. Il gruppo ha circa 200.000 dipendenti nel mondo in 102 stabilimenti. Fca intrattiene rapporti commerciali in più di 135 Paesi, ha una presenza industriale in più di 40 Paesi. In totale possiede 46 centri di ricerca e sviluppo e gli investimenti in questo campo sono stati nel 2018 di 3,5 miliardi di euro.

twitter@ImpaginatoTw