E' il gas il nuovo ombelico del Mediterraneo (ma manca un pezzo)


Dopo Cipro, Israele: le nuove mire di Exxon Mobile nel Mediterraneo, mentre nel resto d'Europa in pochi hanno capito la portata delle nuove frontiere e lo Stivale nicchia


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
18/03/2019 alle ore 08:06



E' una partita che non finirà neanche ai tempi supplementari quella per il controllo del gas nel Mediterraneo orientale, il vero dossier strategico dei prossimi vent'anni. E gli americani l'hanno capito per primi. 

Dopo Cipro, Israele: il colosso statunitense Exxon Mobile punta ai giacimenti israeliani e ha in programma di entrare nel settore dell'esplorazione del gas naturale nonostante le tese relazioni del paese con i suoi vicini arabi dove Exxon ha una presenza consolidata.

Per cui diplomazia in grande attività per appianare disagi e disarticolazioni, per non smarrire l'obiettivo (economico e geopolitico) principale: le nuove risorse che sono destinate a mutare gli equilibri intercontinentali e il grande valzer di partnership e alleanze.

Il ceo di Exxon ha incontrato il ministro israeliano dell'energia Yuval Steinitz a margine del workshop CERAWeek a Houston, concentrandosi su un'asta di giacimenti offshore oil and gas che Israele ha programmato per il prossimo giugno. Il campo Leviathan, definito "il più grande tesoro naturale scoperto in Israele", ha in pancia circa 535 miliardi di metri cubi di gas naturale e 34,1 milioni di barili di condensa.

Ma non è tutto, perché tra qualche giorno l'ennesimo vertice trilaterale Israele-Grecia-Cipro verrà “benedetto” dalla presenza di Mike Pompeo. Come dire che la nuova stagione dei gasdotti nel mare nostrum come l'Eastmed sta nascendo sotto gli auspici della Casa Bianca e sotto il suo ombrello protettivo (il sottomarino USS Florida è giunto ieri alla base som di Souda Bay, a Creta, in foto sopra).

Una mossa significativa sullo scacchiere energetico dell'intera macroregione, che fa il paio con le iper attività sull'asse Berlino-Mosca alla voce Nord Stream II, il gasdotto che Bruxelles non digerisce e che Gazprom sta provando a facilitare con una nuova veste burocratica: l'ultimo tratto della pipeline affidato ad una società ad hoc, quindi sotto la giurisdizione europea che quindi non potrà bloccarlo.

Un messaggio anche al resto d'Europa (e all'Italia): le elezioni europee ovviamente conteranno e avranno un peso specifico, ma non saranno il perno. L'ombelico del Mediterraneo è il gas e il nuovo quadrumvirato di player regionali, ovvero Israele, Cipro, Grecia ed Egitto, stanno lavorando pancia a terra in quella direzione. Manca un pezzo, però, in questo nuovo puzzle tutto mediterraneo: quello che raffigura il molo naturale piazzato dalla geografia lì nel mezzo del grande lago salato. Lo stivale e i suoi mille dubbi.

 

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