Gasdotti, il Mediterraneo torna centrale. E l'Italia?


A Tel Aviv verrà siglato l'accordo intergovernativo per il gasdotto EastMed alla presenza di Mike Pompeo


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
14/03/2019 alle ore 15:08



Verrà siglato a Tel Aviv il prossimo 20 marzo da Cipro, Israele e Grecia l'accordo intergovernativo per il gasdotto EastMed, alla presenza del segretario di Stato americano Mike Pompeo. Dimostra ancora una volta la vicinanza degli Usa ai nuovi vettori del gas nel mare nostrum, che in pratica stanno rivoluzionando la geopolitica nel Mediterraneo. Il gas presente copioso nei giacimenti israeliani e ciprioti giungerà così in Italia, via Grecia. 

Non solo, quindi, condivisione di strategie da parte americana ma anche un segnale preciso inviato ad Ankara che quei vettori sta avversando quotidianamente con mega esercitazioni militari, sconfinamenti nello spazio aereo e minacce di repressione.

Il dossier è stato al centro di un meeting a Houston in occasione del CERA Week 2019 a cui hanno preso parte i ministri dell'Energia di Cipro Yiorgos Lakkotrypis, di Grecia George Stathakis, di Israele Yuval Steinitz e d'Egitto Tarek El Molla.

"È molto importante - ha dichiarato il CEO di Natural Hydrocarbons Company, Charles Ellinas - in quanto significa il sostegno politico ai tre paesi, visti dagli Stati Uniti come amici nella regione, ma anche come contributo alla stabilità e alla sicurezza regionale". Aggiungendo che la presenza di Pompeo sarà un segnale inviato a Russia e Turchia.

Proprio la Turchia versa in una condizione economica complessa, per via dei riverberi legati al crollo della lira turca, mentre proprio in questi giorni da Bruxelles è arrivato il pollice verso ad una ipotetica procedura di ingresso nel club dei 28. E'Ankara che fatica a individuare una strategia ad ampio respiro, mentre la Russia corre sulla dorsale balcanica con le nuove pipeline di Gazprom e con Berlino sta ultimando la pratica legata al nuovo gasdotto Nord Stream II che tanto inquieta Washington (assieme al dossier Via della Seta).

E l'Italia? Sarebbe auspicabile una presenza all'interno della compagine che sta animando l'Eastmed, anche perché nel frattempo la “squadra” del gas Mediterraneo, composta da Israele, Egitto, Cipro e Grecia, si va cementando sempre più. E a Roma non converrebbe restarne fuori.

 

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