Superati e disperati. Gli inutili appelli di Fi a Salvini e quella verità spiattellata da Miccichè


L'errore è stato fatto. Ed è un errore irrimediabile, figlio dell'orrido patto del Nazareno


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
08/10/2018 alle ore 20:40



Sono disperati e ci provano. O, forse, ci provano perchè sono disperati. Il fatto è che con gli appelli e con gli altolà a Matteo Salvini, Forza Italia non va da nessuna parte. E neppure emergerà mai da quel cono d'ombra in cui s'è cacciata da sola e che la sta lentamente spegnendo.

L'errore è stato fatto. Ed è un errore irrimediabile, figlio dell'orrido patto del Nazareno. Di quello scellerato accordo con il Pd di Matteo Renzi con il quale i forzisti sarebbero gioiosamente andati al governo dopo il voto del 4 marzo. Errore fatale, frutto di supponenza e di presunzione. Perchè gli italiani, quel patto, l'hanno ammazzato nelle urne. Condannando all'irrilevanza la creatura di un Silvio Berlusconi sempre più consapevole e perciò sempre più distante.

Per questo è del tutto inutile, e suona addirittura risibile, intimare adesso al leader leghista, lanciato verso nuovi e più dirompenti successi, di fare un passo indietro, di tornare a casa come un Lassie qualsiasi. Sono appelli o altolà senza senso quelli di Antonio Tajani e di Mariastella Gelmini. Anche se forse un senso, l'unico senso che hanno, è quello dell'invocazione disperata. Come dire: non prosciugarci Matteo, non porre fine alla nostra storia politica! Ma, cosa mai possa guadagnarci Salvini a stare con un gruppo che si proclama fieramente "europeista", parte del Ppe e contro ogni sovranismo e populismo, proprio non lo si capisce. E, infatti, gli appelli e le intimazioni restano senza risposta. Ignorati. Né potrebbe essere diversamente.

L'ha capito e, in un sussulto di verità, l'ha pure detto pubblicamente uno dei nemici giurati di Salvini e della Lega. Quel Gianfranco Miccichè che in Sicilia tenta, disperatamente, di tenere in piedi la baracca forzista dalla quale già scappano via tutti. Gliel'ha spiattellata in faccia la verità, Miccichè. E l'ha fatto nella maniera più cruda, alla cosiddetta Leopolda palermitana del Pd isolano anch'esso svenato dall'emorragia di consensi verso Lega e Cinquestelle: "Hanno capito tutto - ha spiegato alla platea Miccichè - se ne fottono bellamente e apertamente dello spread, dei mercati, del deficit e dell'Europa. Hanno trasgredito, sono troppo forti. Hanno fatto quello che Renzi e Berlusconi non hanno avuto il coraggio di fare: andare contro l'Europa e aumentare il deficit-pil di due punti. Se lo avesse fatto Berlusconi noi avremmo governato per 50 anni, se lo avesse fatto Renzi lui avrebbe governato per 50 anni. Lo hanno fatto loro e ci hanno fottuto".

"Voi - ha concluso rivolto ai dirigenti piddini - pensate di fare opposizione difendendo questa Europa? Ma, vedi Guerini, ogni volta che tu parli di fronte europeista perdi migliaia di voti. La verità è che io, tu o Casini siamo superati...".

E pure disperati.

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