Lega-M5s, idea referendum per riformare le Camere


Propositivo, dovrà incidere su stipendi e taglio di 345 parlamentari: resteranno solo 400 deputati e 200 senatori


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
04/10/2018 alle ore 09:56

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Doppia proposta avanzata dal Governo per ciò che concerne il taglio di 345 parlamentari e “non del Parlamento”, come sostiene Di Maio. Tutto ciò dovrebbe portare a un risparmio di circa 100mila euro all’anno. E sulla riduzione degli stipendi: “Spetta all’ufficio di presidenza”. 

345 parlamentari in meno e introduzione del referendum propositivo per le leggi di iniziativa popolare. Queste le proposte di riforma costituzionale avanzate da M5s e Lega a favore di una democrazia diretta e una diversa composizione delle due Aule.

Nello specifico, l’idea è quella di ridurre i deputati a 400 per la Camera e i senatori a 200.

“E’ il più grande taglio dei costi della politica della storia”, dice il ministro M5s Riccardo Fraccaro. “E’ opportuno un intervento del legislatore che riporti la normativa elettorale alla tradizionale impostazione in base alla quale essa sia sempre applicabile prescindendo dal numero dei parlamentari fissato in Costituzione. Al fine di evitare l’eventualità di vuoti normativi, si ritiene che il ritorno a un’ impostazione che preveda, in luogo del numero dei seggi, l’indicazione del rapporto percentuale tra i seggi uninominali e plurinominali e il numero dei parlamentari, possa rappresentare la soluzione ottimale. Con tale modalità la modifica del numero dei parlamentari non comporterebbe interventi sulla legge elettorale, lasciando il Parlamento in ogni momento rinnovabile senza alcuna alterazione del sistema elettorale”.

Oltre all’ipotesi riduzione del numero dei parlamentari, è stata presentata una seconda proposta riguardante il referendum propositivo, ossia una legge che, come dice il capogruppo M5s Francesco D’Uva, “migliori gli strumenti di democrazia diretta, che già esistono” e renda “i cittadini come parlamentari”, come sostiene Di Maio.

La Corte Costituzionale dovrebbe tuttavia dichiarare il referendum ammissibile, e se così fosse, il Parlamento sarebbe obbligato a valutarla entro 18 mesi, al termine dei quali senza che il Parlamento si sia espresso, il referendum scatterà senza necessità di un quorum per essere valido. Altro aspetto sarebbe l’eliminazione del quorum. Dovendo raggiungere il quorum, “i politici invitano i cittadini ad andare al mare e così vincono quelli che vanno al mare e perdono coloro che partecipano, mentre la democrazia è partecipazione”.

 

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