“Il terrorismo su mercati lo fanno loro”. Così il vicepremier Luigi Di Maio replica all'allarme lanciato dal commissario europeo alle finanze, il francese Pierre Moscovici, secondo cui il deficit al 2,4% è significativo. Lo spread torna a salire, in rialzo a quota 282, con la Borsa che chiude a meno 0,49%.
Lo scenario è l'Eurogruppo dove il ministro dell'Economia Giovanni Tria incontra per la prima volta i colleghi dopo la Nota di aggiornamento del Def, e osserva: "Cercherò di spiegare com'è formulata la finanziaria".
Ma il primo alt arriva da Moscovici: "Quello che so è che il deficit al 2,4 è una deviazione molto, molto significativa". Raddoppiano la dose Centeno, presidente dell'Eurogruppo: "Roma dimostri di avere un bilancio credibile e sostenibile" e Valdis Dombrovskis: “Aspettiamo la bozza di legge di stabilità. A una prima vista i piani non sembrano compatibili con le regole del Patto”.
La replica è affidata al vicepremier Di Maio: “Stamattina a qualcuno non andava bene che lo spread non si fosse impennato. Moscovici, che non è italiano, si è svegliato e ha pensato bene di fare una dichiarazione contro l’Italia, contro il Def italiano e creare tensione sui mercati”.
Una giornata scoppiettante, con botta e risposta praticamente da parte di tutti, compreso il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, che difende l'Ue e attacca l'esecutivo gialloverde: “Accuse patetiche. Un intervento che dimostra la fragilità della posizione del governo, la debolezza delle sue proposte e l’incapacità di saper convincere i mercati sui contenuti della manovra. La verità è che il problema non è a Bruxelles, Londra o New York ma a Roma“.
Anche perché le scintille non si fermano. Basta sentire il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker: "Dobbiamo essere rigidi con l'Italia, non vogliamo una nuova Grecia".
twitter@ImpaginatoTw