La giunta D'Alfonso? Vada via il prima possibile. Gli strali di Castaldi contro il Pd


Il deputato grillino a Impaginato: "Hanno fatto solo danni. I casi Honeywell e Intecs rimasti senza risposte"


di Enrico Filotico
Categoria: ABRUZZO
16/03/2018 alle ore 13:38

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L’onda lunga delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo ha colpito il Consiglio regionale abruzzese. Donato Di Matteo e Andrea Gerosolimo, eletti rispettivamente con le liste Regione Facile e Abruzzo Civico, entrambi in quota dem e dunque parte della maggioranza guidata da Luciano D’Alfonso, hanno rassegnato le dimissioni e chiesto l’azzeramento del Consiglio regionale.

Una nuova chiamata alle urne per i cittadini abruzzesi che solo dieci giorni fa hanno mandato un messaggio di rottura, in linea con il trend nazionale.

I numeri raccontano di un predominio pentastellato che ha portato i cinquestelle a raggiungere poco meno del 40% sia nei dati relativi alla Camera, quanto tra i votanti del Senato. Le opposizioni scalpitano, se tra tre mesi si dovesse tornare nelle urne, l’ago della bilancia potrebbe essere inevitabilmente orientato da un solo lato.

“Non mi piace giudicare gli altri, spero però che vadano via il prima possibile. Hanno combinato solo danni”, dice a Impaginato il deputato abruzzese grillino Gianluca Castaldi. Da via Michele Iacobucci, sede del Consiglio Regionale abruzzese, "si raccolgono cocci in queste settimane". Il bilancio del mandato dem, continua Castaldi, è "fortemente macchiato dai casi Intecs e Honeywell". Il primo ha riguardato la chiusura di un laboratorio di ricerca e sviluppo, rilevato solo sei anni fa dalla Intecs dopo anni di gestione Italtel-Siemens; il caso Honeywell invece interessa l’azienda produttrice di turbocompressori che ad oggi conta ben 400 dipendenti. Se la vertenza Intecs pare essersi chiusa nel peggiore dei modi, tra Tfr mancanti e l’impossibilità di accedere alle procedure Naspi, per i dipendenti Honeywell ci sono ancora speranze all’orizzonte.

E’ di ieri infatti la nota di Giovanni Lolli, vice presidente della Regione con delega alle Attività produttive, che ha spiegato l’interesse di più imprenditori a rilevare l'attività.

“Le istituzioni non riescono a dare risposte concrete - spiega Castaldi - questi sono due casi che hanno certamente indirizzato gli elettori verso il Movimento Cinque Stelle”. E sottolinea come il successo del M5s in Abruzzo sia comunque in linea con un dato nazionale e dunque figlio del lavoro svolto su tutto il territorio.

“Noi abbiamo la nostra metodologia democratica, svolgeremo le regionali”. Poche parole per spiegare chi sarà il candidato grillino nella prossima corsa alle urne. “Vogliamo gente che ha già lavorato sul territorio fino ad oggi nelle vesti di opposizione - conferma il Deputato, tra i più esperti in quota pentastellata - sicuramente sono queste le caratteristiche di chi guiderà una possibile regione cinquestelle”.

Poche parole invece per i dem, oggi alla guida del Consiglio regionale. Rei di aver abbandonato le reali necessità delle persone, dimenticando i temi caldi di interesse sociale come lavoro, sanità, viabilità e trasporti oltre che responsabili di aver candidato il Presidente della Regione al Senato non facendo emergere i veri esponenti del territorio.

In merito alla composizione del governo invece massima apertura ad ogni tipo di discussione. L’obiettivo è “dare forza al Parlamento” senza strizzare l’occhio nè all’apertura auspicata negli scorsi giorni dal Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, nè tantomeno all’implicito invito al tavolo di Matteo Salvini leader leghista.

“Bisogna dare a Di Maio l’opportunità di formare un Governo”, una linea che guarda al rispetto degli elettori, forti di un patto nell’urna che vuole il Movimento alla guida delle due Camere senza giochi di Palazzo e confidando nelle volontà del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

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