Turismo: Tunisia, ricavi settore aumentati del 19 per cento anno su anno




Categoria: ESTERI
22/08/2017 alle ore 12:58



Tunisi, 22 ago 12:24 - (Agenzia Nova) - Un totale di 4,58 milioni di turisti si sono recati in Tunisia fino al 20 agosto scorso. Lo ha detto il ministro del turismo Selma Elloumi-Rekik in una dichiarazione all’emittente radiofonica “Mosaique Fm”. Il numero dei turisti europei è aumentato del 16 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, mente i visitatori provenienti dalla vicina Algeria hanno visto un incremento del 60 per cento. In aumento di circa 1,5 miliardi di dinari tunisini (521 milioni di dollari) anche i ricavi del comparto turistico (+19 per cento in più anno su anno). La Tunisia è stata a lungo la meta preferita dagli italiani in Nord Africa, ma il turismo è crollato dell'80 per cento tra il 2010 e il 2016. Il numero degli italiani che hanno visitato la Tunisia era sceso da 350 mila turisti nel 2010 a 72 mila nel 2016. Nei primi sei mesi del 2017, il numero di turisti italiani che si sono recati in Tunisia ha registrato un aumento del 16 per cento circa rispetto allo stesso periodo del 2016, con 37 mila presenze, mentre nel 2016 erano stati 31 mila. Nel 2017, aveva spiegato il ministro, il numero dei turisti francesi è aumentato di circa il 40 per cento rispetto al 2016.

“Stiamo lavorando anche sulla diversificazione dell’offerta turistica – aveva affermato la Elloumi Rekik -. La Tunisia non offre solo spiagge, ma un patrimonio storico di oltre tremila anni, straordinari siti archeologici, ci sono numerosi siti non ancora registrati. Abbiamo una storia comune con l’Europa”. La Elloumi Rekik aveva precisato inoltre che il governo sta facendo un grande lavoro sulla “riclassificazione degli alberghi in base a un sistema di qualità”. Nel primo trimestre dell'anno, il numero di turisti che si sono recati in Tunisia è aumentato del 33,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, raggiungendo quota 1,235 milioni di visitatori alla fine del mese di marzo. Il risultato è stato possibile grazie alla crescita dei mercati tradizionali francese, tedesco e algerino (quest’ultimo cresciuto del 60 per cento).