Il direttore generale della regione Abruzzo, Vincenzo Rivera non lascia. Anzi raddoppia. Una nuova legge appena pubblicata sul bollettino degli atti ufficiali ha risolto il nodo della incompatibilità di ruoli che pendeva come una spada di Damocle sul capo dell’alto dirigente della regione. E che rischiava di dover lasciare l'incarico, delicatissimo, alla gestione dei fondi europei a causa di un automatismo che individuava nella figura del direttore generale anche le funzioni di responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza della giunta regionale. Con la nuova legge, le funzioni di controllore non spettano più a lui: ora l'esecutivo guidato da Luciano D’Alfonso dovrà affidare ad altri questa responsabilità che con tutta probabilità ricadrà sull’Avvocatura regionale.
Il dg potrà dunque continuare ad occuparsi dei fondi Fesr e Fse oltre della programmazione dei Fondi nazionali dello Sviluppo. Ma non è tutto. Da pochi giorni Rivera ha assunto anche un'altra delega: l’interim sul servizio del trasporto pubblico locale. Posizione ricoperta fino qualche settimana fa da Maria Antonietta Picardi, nel frattempo andata in pensione.
“Si tratta di una situazione momentanea. Essendo decaduta dal ruolo anche il dirigente vicario, la Regione avrebbe dovuto conferire l’incarico di vertice del Dipartimento” dice Rivera ad Impaginato.it. Ma dato il blocco dei contratti e il divieto di maggiori spese per il personale imposti dall’impasse dei rendiconti di bilancio è stata attivata una norma di salvaguardia. " Quella che individua nella figura del direttore generale, il dirigente apicale per l’incarico ad interim in caso di momentanea assenza dei capi Dipartimento” aggiunge Rivera. Questa ultima delega, senza oneri per le casse regionali, si aggiunge a quelle già collezionate dal dg. Che è anche responsabile del Dipartimento della Presidenza e rapporti con l’Europa (Dpa) e di altri nove interim per posizioni interne ai vari Dipartimenti, al momento vacanti.